carabinieri_2001Specializzate nelle effrazioni alle porte blindate che riescono ad aprire senza far rumore, sono entrate all’intero di un’abitazione di Novellara che hanno saccheggiato forti del fatto che il proprietario era uscito di casa e che il figlio dormiva beatamente nella sua camera. Hanno fatto razzia di preziosi e danaro per poi uscire ed allontanarsi a bordo di una Volkswagen Lupo. Sono però incappate nei controlli dei Carabinieri del paese che da un assegno di oltre 2.000 euro intestato ad un uomo del paese hanno scoperto le due donne ladre. L’intestatario dell’assegno infatti, contattato dai Carabinieri, si è detto perplesso su come l’assegno fosse in possesso alle due donne avendolo lasciato in camera sua. Si è così scoperto che le due donne erano di ritorno da un raid furtivo commesso proprio nell’abitazione dell’uomo dove tra le cose avevano rubato anche l’assegno. Con l’accusa di concorso in furto aggravato in abitazione, i Carabinieri della Stazione di Novellara hanno arrestato le cittadine croate S. J. e C.J., rispettivamente di 19 e 29 anni entrambe domiciliate in un campo nomadi di Parma, ristrette a disposizione della Procura reggiana. In loro disponibilità oltre a preziosi e documenti proventi di furto da un’abitazione di Via Finotti a Novellara, restituiti al derubato, anche vari strumenti da scasso tra cui uno specifico attrezzo per l’apertura di porte blindate che le due donne riuscivano a spalancare senza fare effrazioni e quindi rumore.

L’origine dei fatti la scorsa mattina quando una pattuglia dei Carabinieri di Novellara, scorgendo in Via Raffaello Sanzio  l’autovettura con le due donne dall’aspetto zingaresco, optavano per controllarle. Il gesto per quanto rapido della passeggera notata nascondere sotto il sedile un assegno veniva rilevato dai Carabinieri che recuperato il titolo bancario, redatto per un importo di oltre 2.000, accertato essere intestato ad un uomo del paese, conducevano le due donne in caserma per gli ulteriori accertamenti. L’intestatario dell’assegno contattato dai carabinieri si dichiarava perplesso di come l’assegno fosse nella mani delle due donne per cui invitato a raggiungere i Carabinieri presso la sua abitazione si accorgeva che le stesse poco prima si introducevano furtivamente compiendo un furto all’interno dove si trovava il figlio del derubato che ancora dormiva seraficamente. In disponibilità delle due i Carabinieri rintracciavano la refurtiva costituita da monili in oro ed effetti vari del derubato, unitamente ad attrezzi da scasso tra cui uno specifico per l’apertura delle porte blindate. Alla luce della flagranza di reato le due cittadine croate venivano arrestate. Nella mattina odierna compariranno davanti la Tribunale di Reggio Emilia per rispondere del reato di furto aggravato in concorso.