eugenia_bergamaschi_2La presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi interviene sulla vicenda della carne di cavallo non dichiarata negli alimenti, che ha costretto le aziende produttrici al ritiro dei preparati alimentari: «In primo luogo mi preme sottolineare che non si tratta di un problema di salute, quanto piuttosto di un allarme procedurale e di una frode alimentare. In alcuni paesi, Stati Uniti e Paesi anglosassoni in testa, non mangiare carne equina ha una rilevanza etico-morale. La questione non è nuova, da anni Confagricoltura denuncia l’assenza di una normativa europea e di sistemi di etichettatura a tutela dei produttori e dei consumatori. I produttori italiani sono chiamati a rispettare i disciplinari del Ministero della Politiche agricole e del Ministero della Salute, e già questa è una garanzia per i consumatori. A livello europeo servono leggi di tracciabilità per aumentare la trasparenza. In Europa, dopo i casi di “mucca pazza”, c’è l’obbligo di etichettatura per la carne bovina; in Italia, primo caso dell’Unione Europea l’obbligo è esteso a pollo, uova, latte fresco e passata di pomodoro».

La presidente precisa la posizione dell’associazione: «Bisogna garantire chiarezza in diversi comparti, tutelare produttori e consumatori con misure chiare e valide in tutti i paesi UE. Come Confagricoltura Modena chiediamo che l’etichettatura venga resa obbligatoria anche per gli altri comparti, in particolare quello dei suini, che per noi rappresenta un prodotto d’eccellenza».