Non c’è alcun pericolo di chiusura per l’ospedale di Mirandola, sul quale sono previsti investimenti  significativi per il ripristino dei danni causati dal terremoto. Al termine di questi interventi strutturali, che miglioreranno la qualità dell’accoglienza, l’ospedale dovrà vedere ripristinate tutte le funzioni che erano presenti prima del sisma nell’area Nord.

Si è sviluppato su questo punto il confronto tra il comitato spontaneo “Salviamo l’ospedale della Bassa”, che in pochi mesi ha raccolto 4000 firme di adesione, vertici dell’Azienda Usl e amministratori locali.  L’incontro si è svolto a Mirandola nei giorni scorsi ed erano presenti, oltre a rappresentanti del comitato, i sindaci di Mirandola e San Felice, il co-presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena Emilio Sabattini e il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini.

Al centro dell’incontro, il documento sul futuro dell’ospedale che il comitato ha proposto nei giorni scorsi all’attenzione dei cittadini e delle istituzioni.

Al termine del confronto istituzioni, Azienda Usl e comitato hanno condiviso alcuni punti, a partire dalla garanzia che non esista pericolo né di chiusura né di ridimensionamento per l’ospedale “Santa Maria Bianca”.

Gli investimenti  messi in campo hanno l’obiettivo di migliorare il comfort della struttura, col ripristino di tutti i servizi e di tutte le attività cliniche preesistenti.

Le proposte tecniche che riguardano l’ospedale, avanzate dal comitato nel documento, sono state condivise e verranno  tenute in attenta considerazione dal direttore generale dell’Ausl.

Si è sottolineata, inoltre, la necessità di potenziare le politiche sanitarie rivolte al territorio e di monitorare gli elementi di fragilità che caratterizzano la popolazione di quest’area in seguito al terremoto, per mettere in campo idonee azioni di contrasto.

E’ stata espressa, infine, la comune volontà di monitorare periodicamente il programma dei lavori di ripristino dell’ospedale, in base alle scadenze temporali fissate dal direttore generale dell’Ausl, e la qualità dell’assistenza ospedaliera.