Dalla Germania alla Repubblica Ceca, sono otto le Università e gli istituti di ricerca al lavoro per trovare soluzioni per il Villaggio Artigiano di Modena e altre sette aree pilota. Interventi in grado di mitigare, mettendo mano alla ristrutturazione e alla riqualificazione dell’abitato, il fenomeno delle “isole urbane di calore” che provoca un innalzamento della temperatura, soprattutto in alcune stagioni e in alcune ore, fino a 10 gradi centigradi rispetto alla campagna.

Le opportunità sono state approfondite nel corso del convegno “Le isole di calore urbane: La rigenerazione urbana come strumento di mitigazione” che si è svolto a Bologna. Organizzato dal Servizio Programmazione Territoriale della Regione Emilia-Romagna, l’appuntamento rientra nel progetto europeo UHI (Urban Heat Islands) che, coordinato da Arpa Emilia-Romagna, vede il coinvolgimento della Regione Veneto, della Regione Emilia Romagna e di importanti realtà scientifiche di sei diversi paesi dell’Ue quali l’Università di Vienna, l’Istituto metereologico Ungherese, lo Iuav di Venezia, l’Università di Friburgo, il Nofer Institute-Lodz, l’Università di Praga, l’Università di Bratislava e l’Università Karlsruhe .

Il fenomeno delle isole di calore urbano è noto da tempo. Sul clima locale l’urbanizzazione può incidere, infatti, più intensamente di quanto non faccia il riscaldamento globale del pianeta, provocando un innalzamento della temperatura, con massima intensità nel corso della notte, fino a 10 gradi centigradi e oltre. La colpa? Si va dai materiali utilizzati nelle aree urbane, cemento e asfalto innanzitutto, alla carenza della vegetazione; dall’aumento della superficie esposta a causa della ‘verticalità’ dei palazzi all’alto livello degli inquinanti che possono ridurre la ‘fuga’ di calore e al calore generato dagli impianti di riscaldamento o di condizionamento.

Che fare quindi? Il progetto UHI si propone di trovare soluzioni di adattamento e mitigazione del fenomeno ed elaborare modelli previsionali in grado di valutare le ricadute positive di queste stesse soluzioni nella loro applicazione in otto aree urbane selezionate dai partner: Vienna, Praga, Friburgo, Stoccarda, Lubiana, Budapest e Varsavia, Padova-Venezia e, appunto, il Villaggio artigiano di Modena.

L’assessore regionale Alfredo Peri, che tramite il Servizio Programmazione territoriale, supportato dalla Fondazione Democenter-Sipe, svolge le attività previste dal progetto, ha ritenuto infatti che il Villaggio artigiano possa costituire un riferimento significativo per testare i risultati del progetto proprio per l’importante processo di riqualificazione che il Comune di Modena sta promuovendo nel quartiere, nel quale il contrasto al fenomeno delle isole di calore urbano deve conciliarsi con le complesse e svariate esigenze che la rigenerazione urbana deve portare a sintesi.

È su questa complessità che si è incentrato il dibattito, aperto dal saluto iniziale dell’assessore al Territorio del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi, in cui si sono confrontati un panel interdisciplinare di esperti in campo ambientale, sanitario, edilizio e urbanistico.