Nonostante “la dotazione attuale di 45 posti letto per le urgenze psichiatriche e Tso sul territorio bolognese” che risulterebbe “insufficiente perché inferiore ai parametri definiti dalle leggi di 1 posto letto ogni 10.000 abitanti”, l’Ausl di Bologna, “tramite alcuni suoi dirigenti”, ha invece “preannunciato in più incontri informali con il personale interessato il riassetto del Dipartimento di salute mentale bolognese, che prevederebbe tagli e riduzione di posti letto, riduzione di personale, spostamenti di strutture e modifiche di funzionamento delle stesse”.

Ne da notizia una interrogazione alla Giunta presentata dai gruppi Fds e Sel-Verdi, con primo firmatario Roberto Sconciaforni (Fds): a quanto riferiscono i consiglieri, “il piano comporterebbe tagli dei posti letto deputati alle emergenze psichiatriche e ai Trattamenti sanitari obbligatori”, “la riduzione dei posti letto del Servizio psichiatrico Malpighi dagli attuali 15 a 6 posti letto”, “il ridimensionamento del Servizio psichiatrico di San Giovanni”, “una riduzione di posti letto dagli attuali 19 a 15 per la Residenza psichiatrica pubblica per adulti di Bologna” e, infine, “la possibile chiusura o perdita di posti letto nella struttura territoriale di Loiano”. I consiglieri chiedono quindi “conferma della veridicità o meno delle informazioni” e “la disponibilità della documentazione, qualora esistesse un piano di riorganizzazione dei servizi”.