tomasi_minervaL’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, nonostante il generalizzato calo di iscritti che sta scontando l’università italiana, anche nell’anno accademico 2012/2013 tiene e conferma la positiva performance dell’anno passato, positività che la contraddistingue da almeno un decennio.

E alla data del 6 marzo mette a segno il risultato di 6.122 immatricolazioni complessive ai suoi corsi di laurea, in leggero progresso (+ 0,03%) rispetto ai 6.120 che, alla stessa data, si erano immatricolati nel 2011/2012. Di questi i neo diplomati, ovvero iscritti per la prima volta al sistema universitario italiano, che hanno optato per l’ateneo modenese-reggiano sono 4.023, un dato leggermente superiore di dieci unità (+ 0.25%) all’anno precedente. A questi vanno aggiunti altri 15 immatricolati per la prima volta al sistema universitario italiano che si sono iscritti alle lauree magistrali biennali e già in possesso di laurea di primo livello o titolo equipollente: si tratta per la gran parte di stranieri e di studenti in possesso di diploma universitario.

Analizzando più nel dettaglio le immatricolazioni per tipologia di corso di studio (CdS) risulta che le matricole iscritte ad una delle 38 lauree di primo livello (triennali) sono 4.124 (67,36%), mentre quelle indirizzatisi verso corsi più lunghi ed impegnativi come le 6 lauree magistrali a ciclo unico sono 705 (11,52%) e, infine, quanti hanno deciso di proseguire gli studi conseguendo una laurea magistrale di secondo livello (biennale, corrispondenti al +2) sono 1.267 (20,70%). Un ristretto 0,42% di studenti si è iscritta alla laurea quadriennale vecchio ordinamento in Scienze della Formazione Primaria.

Sebbene negli ultimi 5 anni la scure abbattutasi sul sistema universitario italiano ha comportato la forte riduzione dei corsi di laurea, che – per quanto riguarda UNIMORE – sono scesi da 91 a 76 con un decremento del (-16,48%), l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è riuscita a mettere a segno un progresso nelle immatricolazioni nell’ultimo lustro del + 4,00% e nell’ultimo decennio addirittura del + 30,00%, un risultato decisamente in controtendenza rispetto alla situazione italiana.

“Ai sacrifici imposti dalla legislazione nazionale che ci hanno costretto a rivedere in questi anni la nostra offerta didattica – ha dichiarato il Rettore prof. Aldo Tomasi – abbiamo risposto puntando alla qualità delle lauree triennali, salvaguardando particolarmente l’alta formazione, che ne è uscita potenziata con l’organizzazione di 32 corsi di laurea di secondo livello rispetto ai 23 di cinque anni fa, quando è iniziato il mio mandato. Si tratta di una scelta rivelatasi lungimirante che ci consente di poter poggiare su un progetto formativo rivolto ai giovani compatibile con le nostre potenzialità didattiche, di ricerca e strutturali e che, se non interverranno ulteriori provvedimenti restrittivi, rimarrà stabile nel breve-medio periodo. Questa è la migliore garanzia che possiamo fornire ai nostri studenti ed alle loro famiglie, che iscrivendosi a Modena o Reggio Emilia non andranno incontro ad amare sorprese, tipo soppressione del corso di laurea frequentato dal figlio”.

LE SCELTE DELLE MATRICOLE

In generale, anche se gli scostamenti non sono tanto rilevanti da poter ricavare l’affermazione di precise tendenze, in quanto hanno necessità di trovare conferma su un arco temporale più lungo, si nota una accentuata contrazione di immatricolazioni ai corsi di laurea di lungo periodo, ovvero alle magistrali a ciclo unico (-9,50%), mentre aumenta – seppure limitatamente – la platea della popolazione delle lauree di primo livello (+0,80%) ed il numero di quanti intendono proseguire gli studi con il conseguimento di una laurea di secondo livello (+2,67%).

Il calo di appeal tra i neodiplomati lo si avverte soprattutto per gli studi giuridici (-14.70%) ed economici (-9.60%), mentre hanno decisamente incontrato il loro favore gli studi di ingegneria con la sede di Reggio che vede aumentare le proprie matricole del +29.20% e la sede di Modena del +5,70%. Ma, sono stati molto gettonati anche gli studi ad indirizzo agrario con un + 24.00% e di Educazione e Scienze umane (+16,23%) e di Scienze della Vita, in particolare Biologia e Biotecnologie (+6.90%).

Grandi numeri si registrano tra le matricole per il corso di laurea di primo livello in Marketing e Organizzazione di impresa (356 iscritti), per la laurea di primo livello in Scienze dell’Educazione (339 iscritti), per la magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (261 iscritti), ancora per la laurea di primo livello in Scienze della Comunicazione (248 iscritti), per la laurea di primo livello in Ingegneria Meccanica (239), per la laurea di primo livello in Economia Aziendale (212 iscritti) e per la triennale in Lingue e Culture europee (201 iscritti).

“Questi numeri – commenta il prof. Tommaso Minerva – sono tanto più significativi se si inquadrano nel contesto nazionale che ha visto negli ultimi dieci anni una drastica riduzione, di oltre il 16%, degli iscritti al sistema universitario, quando a Unimore si è avuto un incremento di oltre il 30%. Negli ultimi 5 anni l’Italia ha perso più di 70.000 matricole universitarie (quasi quanto atenei della dimensione della Sapienza o di Bologna), il nostro Ateneo invece ha accresciuto la propria dimensione, consolidandosi nel range dei medio-grandi Atenei. Penso che questo sia sintomo di una qualità percepita sempre crescente e sempre più aderente ai migliori standard europei. E le iscrizioni premiano indifferentemente sia gli studi tecnico-scientifici sia quelli umanistici. Lo dico con una punta di orgoglio. In questi anni tutte le componenti dell’Ateneo hanno lavorato instancabilmente per migliorare la qualità della didattica ed i servizi per gli studenti. Adesso con questi numeri e questi risultati Unimore è pronta ad affrontare la sfida di una vera internazionalizzazione che la porti a <competere> con le migliori università europee. Questo deve essere il traguardo del nostro ateneo per i prossimi anni”.

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE IMMATRICOLAZIONI

Gettando lo sguardo alla distribuzione territoriale delle immatricolazioni si nota un sostanziale riequilibrio tra le due sedi di Modena e Reggio Emilia col 66,40% che frequenta corsi istituiti nella ‘Città della Ghirlandina’, contro un 33,60% che ha optato per corsi presenti nella ‘Città del tricolore’.

“A livello strategico, quando è nata l’Università di Modena e Reggio Emilia – precisa il Rettore prof. Aldo Tomasi – si è sempre stati portati a considerare come ideale un rapporto due a uno per quanto riguarda il peso delle due sedi. Con le immatricolazioni dell’anno corrente questo traguardo è stato pienamente colto grazie, da una parte, agli sforzi compiuti dall’Università e dai suoi docenti nel potenziare le attività didattiche presenti a Reggio Emilia e, dall’altra, agli impegni delle istituzioni locali nel creare quelle condizioni strutturali e ambientali, perché Reggio Emilia possa accogliere il crescente numero di suoi studenti universitari. Modena si può dire non ha sofferto di questo riequilibrio in quanto in termini assoluti la popolazione universitaria che gravita sulla città non è diminuita in questi anni. Ora, che pare abbiamo trovato un giusto equilibrio tra le sedi, si tratta di agire affinché questi risultati vengano consolidati nel tempo ed auspicabilmente migliorati”.

PROVENIENZA GEOGRAFICA DELLE MATRICOLE 

Analizzando la provenienza geografica dei neodiplomati giunti a Modena e a Reggio Emilia si avverte un recupero di interesse per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia da parte di studenti italiani fuori regione (+0,63%) e di corregionali (+0,67%), mentre diminuisce il numero di matricole provenienti dall’estero (-0,68%). A livello locale, invece, la presenza di matricole modenesi scende (-1,66%) ed aumenta quella reggiana (+1,04%).

“La capacità del nostro Ateneo di esercitare una maggiore attrazione per gli studenti fuori regione ed emiliano romagnoli – aggiunge il prof. Tommaso Minerva – trova conferme più significative a livello delle lauree magistrali dove assistiamo ad incrementi percentuali dell’ordine del +18,44% per gli emiliano-romagnoli (esclusi naturalmente modenesi e reggiani) e del +4,10% per i fuori regione. Questo dato, nel momento in cui va affermandosi in Italia una prevalenza da parte dei giovani e frequentare corsi di laurea vicini a casa, ci conforta nel credere che le iniziative avviate in questi anni per aumentare l’impatto del nostro Ateneo tra loro, anche attraverso i social network e politiche comunicative più attente ed aderenti al linguaggio ed alle modalità espressive di questo universo, riconosciuteci anche da autorevoli indagini, iniziano a dare i loro frutti. Unimore è più conosciuta, oltre che apprezzata e gettonata”.

LA POLITICA DI ATTENZIONE DELL’ATENEO VERSO GLI STUDENTI TERREMOTATI E PIU’ BRILLANTI

Già all’indomani della devastante scossa del 29 maggio, che ha colpito le nostre terre, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia annunciò l’esonero dalle tasse universitarie per gli studenti le cui famiglie avevano subito disagi economici a seguito del terremoto, ovvero coloro che hanno la residenza in abitazione principale resa inagibile come certificato dall’autorità competente e coloro che all’interno del nucleo famigliare hanno una persona destinataria di trattamento di cassa integrazione collegato all’evento sismico o che come dipendente o titolare di azienda abbiano dovuto sospendere la propria attività a causa del sisma. Complessivamente hanno beneficiato di questa agevolazione 401 studenti: 234 per danni subiti dalla abitazione e 167 per cassa integrazione dei famigliari o interruzione di lavoro autonomo.

Sempre nell’anno accademico corrente è partita un’altra iniziativa, significativamente denominata “Top Students”, che consente allo studente non residente in Emilia-Romagna, che si iscrive per la prima volta al primo anno e abbiano ottenuto come voto di diploma 100/100 o 110/110 nella laurea triennale, l’esonero dal pagamento delle tasse e contributi universitarie (pagando solamente la tassa regionale e l’imposta di bollo) ed allo studente residente in Emilia-Romagna di pagare solo la prima rata, esonerandolo dal pagamento della seconda e della terza rata.

Si sono avvalsi di questo beneficio complessivamente 234 studenti diplomatisi con 100/100, ovvero il 5,82% delle matricole Unimore iscrittesi per la prima volta al sistema universitario, e 90 (7,10%) neolaureati, che con voto laurea 110/110, si sono iscritti ad una laurea magistrale biennale.

“Non possiamo dimenticare – ricorda il Rettore Aldo Tomasi – che la campagna immatricolazioni è partita a poche settimane di distanza dal terremoto che ha colpito il 20 e 29 maggio l’Emilia, e una parte della Lombardia. C’era il fondato timore che un evento tanto tragico, anche se le strutture didattiche dell’Ateneo non avevano risentito degli effetti di quelle scosse, potesse scoraggiare quanti avessero voluto iscriversi a Modena e Reggio Emilia. Non è stato così! Negli studenti e nelle loro famiglie è prevalso il messaggio positivo trasmesso dalle tante classifiche qualitative redatte dalla stampa nazionale e da AlmaLaurea, che vedono UNIMORE costantemente ai vertici del sistema universitario nazionale e della dignità e tenacia ammirevoli della nostra popolazione nell’affrontare la ripresa ”.