La Regione attivi, anche tramite un “protocollo di intesa con la Procura”, il progetto Codice Rosa, in ogni Ausl del territorio, per prestare un soccorso più mirato e significativo” alle “vittime di violenza, donne, ma anche bambini, anziani, immigrati, omosessuali”. A richiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Silvia Noè (Udc).
La consigliera rileva come il progetto sia già attivo dal primo gennaio 2013 nella Regione Toscana, che vi assegna “personale medico preparato al riconoscimento di segnali, non sempre specifici, di vittime di violenza; mettendo così in moto una macchina organizzativa che comprende l’utilizzo di medici, infermieri e psicologi in concomitanza con la pronta individuazione, da parte delle forze dell’ordine, dell’autore della violenza”.
Infine, alla luce di quanto riportato, la consigliera chiede all’esecutivo regionale di attivare una tavolo di trattative con tutte le Regioni per promuove, sul piano nazionale, tale modello socio-sanitario.