Esattamente un anno fa, era il marzo del 2012, stava per ore seduto in un tavolino della distesa estiva di un bar in via Fratelli Cervi, a Reggio Emilia, in compagnia di una donna che non era al corrente della sua attività di spacciatore. All’arrivo dei clienti, si alzava e raggiungeva la vicina fermata del bus dove agendo rapidamente, vendeva l’eroina all’affezionata clientela. A distanza di un anno il copione si è ripetuto in maniera pressoché identica e con gli stessi attori ovvero il medesimo spacciatore, la stessa ragazza nel frattempo divenuta sua fidanzata e per ironia della sorte gli stessi carabinieri nel marzo del 2012 lo arrestarono in Via Fratelli Cervi. Cambia però la location dell’anno prima in quanto nel frattempo il pusher si è spostato in Viale Piave stazionando per ora preso la distesa di altro locale in attesa dei clienti. E ieri pomeriggio quando l’uomo si è alzato raggiungendo due tossicodipendenti reggiani che sopraggiungevano, i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli che lo tenevano d’occhio hanno notato uno scambio sospetto poi ricondotto allo spaccio di eroina. Il pusher tunisino aveva infatti venduto ai due giovai reggiani una dose di eroina ricevendo il compenso. Subito fermati dai Carabinieri venivano condotti in caserma dove due giovani, che a verbale confermavano essere affezionati clienti del pusher, venivano segnalati quali assuntori mentre i 28enne A.B.S. veniva arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti e condotto in carcere a disposizione della Procura reggiana.
Sembrerebbe nuovamente estranea la ragazza in compagnia del pusher, nel frattempo divenuta la sua fidanzata, anche se al riguardo sono in corso gli accertamenti da parte dei Carabinieri per delineare il suo ruolo di “accompagnatrice”. Puro amore o fattiva compartecipazione nell’illecita attività? Saranno le indagini a chiarire questo aspetto.