“Frequentando normalmente il mercato di Guastalla assieme a mio padre, anche questo sabato mi ero appena allontanata dal luogo dell’esplosione per tornare a casa (casa che si trova esattamente dall’altra parte rispetto al banco dei polli) e quella tragedia mi ha fatto capire una cosa: da sabato in poi non è più possibile che si continui come prima, la Regione deve obbligare i Comuni a mettere a norma le piazze. Dobbiamo passare dal gas all’elettricità senza mezzi termini. Per questo ci siamo messi immediatamente all’opera e abbiamo preparato un maxiemendamento da presentare nel momento in cui sarà esaminato il pdl di riforma sulla disciplina del commercio sulle aree pubbliche della Giunta. Nella normativa regionale non c’è un capitolo riguardante la sicurezza, cosa che ho intenzione di introdurre ex novo.

Fra i punti: l’introduzione del divieto di utilizzare bombole o strumenti affini che siano o possano essere pericolosi per l’esercente stesso e per i cittadini; l’adozione di una specifica regolamentazione delle modalità con cui alimentare le strutture itineranti (i banchi) dei mercati – in questo caso l’idea potrebbe essere quella di imporre ai comuni l’installazione di colonne elettriche per gli allacciamenti nei luoghi in cui si svolge il commercio. Fra l’altro, si tratterebbe anche di una misura a basso impatto economico per le casse comunali e a zero impatto ambientale. E terzo: i controlli – da delegare necessariamente ai comuni – che garantiscano il rispetto delle prescrizioni da parte dei commercianti.

Per venire incontro agli ambulanti che si troveranno ad affrontare i costi per adeguare strumentazione e attrezzatura, sarà inoltre necessario pensare a eventuali compensazioni quali ad esempio sgravi fiscali o riduzioni tasse per occupazione del suolo pubblico.

Come spesso accade in Italia, tra un divieto e l’attuazione delle alternative che lo sostituiscono, passa un tempo troppo lungo, in cui l’Italia si blocca. Vietare le bombole e non costruire le colonnine, ad esempio, sarebbe gravissimo. Mi adopererò dunque personalmente affinché alla norma segua la sua concreta applicazione. I mercati, e soprattutto gli esercenti che li popolano, non ne dovranno risentire, ma non è pensabile che si rischi la vita per lavorare. E non mi si dica che non ci sono soldi, perché sulla sicurezza e la vita della gente non si lesina”.

(Liana Barbati, Presidente Gruppo assembleare IDV Regione Emilia Romagna e coordinatrice provinciale Reggio Emilia)