Nel pomeriggio di oggi circa 600 studenti di 32 istituti superiori modenesi partono dalla stazione di Carpi per ripercorrere quel viaggio che gli internati nel campo di Fossoli avevano nel loro destino, diretti a quell’universo concentrazionario e di sterminio che erano i campi di Auschwitz e Birkenau. Il viaggio, quest’anno, per la prima volta, per ragioni organizzative, non coincide simbolicamente con la Giornata della memoria, ma la memoria da non disperdere rimane il segno di questo viaggio fuori e dentro di noi. La nota dei neo-parlamentari del Pd Baruffi, Galli, Ghizzoni, Guerra, Kyenge, Patriarca, Pini, Richetti e Vaccari:

Quest’anno sono circa 600 i giovani delle nostre scuole superiori che compiono quel viaggio che, una settantina di anni fa, altri ragazzi come loro, ma anche migliaia di adulti e bambini, hanno intrapreso. Alla partenza, ci raccontano insegnanti e accompagnatori, gli studenti sono contenti di partire, ma anche preoccupati, al ritorno sono tutti più stanchi, ma molto più consapevoli. L’aver visto con i propri occhi le testimonianze materiali della deportazione, l’aver calpestato i luoghi dell’orrore, l’aver visto l’organizzazione della macchina dello sterminio ha cambiato la prospettiva. In un mondo in cui veniamo costantemente bombardati, con sempre maggiore rapidità, da notizie, spesso anche contraddittorie, il toccare con mano la realtà fa la differenza. Offrire l’opportunità ai giovani di conoscere i luoghi della Shoah consente di perpetuare la memoria anche dopo la scomparsa dei testimoni diretti. Nella memoria, ancor più quando è consapevole e condivisa, troviamo la traccia per il nostro futuro. Il Treno per Auschwitz ospita, ogni anno, alcune centinaia di studenti. Per tutti gli altri e per chi studente non è più suggeriamo un viaggio più corto, più agevole, ma altrettanto fondamentale. Da modenesi, crediamo che la visita all’ex campo di transito di Fossoli (un patrimonio di valore nazionale) debba far parte del bagaglio di conoscenze di tutti coloro che intendono guardare ai nostri tempi con l’occhio disincantato di chi sa da dove veniamo e vorrebbe consapevolmente costruire il futuro a cui siamo diretti.