carabinieri-pastiglieVenerdì scorso, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna avevano arrestato un 22enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Le pasticche bluastre che i militari gli avevano sequestrato, contengono la Benzilpiperazina, un principio attivo simile alla MDMA, ma dagli effetti collaterali devastanti. L’aspetto, il colore e i loghi impressi sulle compresse di BZP sono simili a quelli riportati sulle pasticche di ecstasy, ma si tratta soltanto di un espediente per ingannare il consumatore. Le compresse di finto ecstasy hanno fatto la comparsa nel mercato della droga alcuni anni fa in Europa e adesso si stanno diffondendo anche sulla piazza bolognese. In Italia, la BZP è stata posta sotto controllo (D.P.R. 309/90) nel 2007 così come in numerosi altri paesi nel mondo proprio a causa della sua tossicità.

La Benzilpiperazina (BZP, anche nota come “pep”, “euphoria”, “nemesis” o “bliss”) è una delle cosiddette droghe “ricreative” con proprietà euforiche e stimolanti. Il suo meccanismo d’azione sulla dopamina e sulla serotonina è considerato simile a quello dell’MDMA, e gli effetti prodotti dalla BZP sono paragonabili a quelli prodotti dalle anfetamine. A seguito dell’uso di questa sostanza sono stati rilevati alcuni effetti negativi, tra cui psicosi acuta, tossicità renale e convulsioni.

Il 22enne è stato condannato al pagamento di una multa di 3.000 euro e a un anno di reclusione con l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora nel comune di Padulle, presso l’abitazione del padre.