Cardinale Carlo_Caffarra_3”Il mio desiderio piu’ profondo e’ che usciate da questa celebrazione guariti completamente da quell’avvilimento del cuore, che rende cosi’ tristi i nostri giorni. Non e’ una pia esortazione la mia; la solita ‘pacca sulla spalla’ per incoraggiare in modo vacuo una persona.
Conosco bene le difficolta’ in cui oggi versiamo. Ma vi dico: Cristo risorto ha introdotto la nostra realta’ umana in una dimensione che vince e va ben oltre quella che abbiamo sotto gli occhi. Attraverso la porta delle fede entriamo in una vita nuova”. Cosi’ l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra ha concluso l’omelia della Messa di Pasqua celebrata nel pomeriggio nella cattedrale di San Pietro.
In mattinata il cardinale ha invece officiato il rito nel carcere della Dozza. ”La resurrezione del Signore – ha commentato ai microfoni Tgr Rai – impedisce all’uomo prima di tutto di morire dentro, soprattutto quelle persone che come loro hanno attraversato situazioni di buio, di grande tribolazione interiore”.
”Chi incontra il Signore risorto – ha aggiunto poi Caffarra nella Messa pomeridiana – diventa capace di ‘pulire’ la creazione, e di riportarla alla sua originaria bellezza, liberandola dalla corruzione, dalla vanita’ e dalla caducita’ del peccato, indotte in essa dall’ umanita’ peccatrice. Le ‘cose di lassu”, cioe’ la Signoria di Cristo risorto, entrano dentro le ‘cose di quaggiu” e le riportano alla loro bellezza e verita’, ad iniziare dalle persone umane”.