scuola_studente_disabileUn altro podio per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che – recentemente – la rivista Controcampus.it ha posto sul terzo gradino tra gli atenei italiani relativamente alla integrazione dei disabili in ambito universitario, un fatto incoraggiato dalla Legge n. 17 del 1999 “Integrazione e modifica della legge-quadro n. 104 del 1992, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.

Ed è sulla base delle indicazioni contenute in questo provvedimento e sulla misura dell’impegno degli atenei italiani nei confronti degli studenti disabili riguardo all’abbattimento delle barriere fisiche ed al riconoscimento di particolari agevolazioni contributive, ma anche al diretto sostegno alla persona attraverso un insieme di azioni concrete (attrezzature tecniche, sussidi didattici, forme individuali o collettive di ausilio tecnico-funzionale, sostegno didattico attraverso idonee forme di tutoraggio e di produzione e adattamento di specifico materiale didattico), che il magazine di informazione universitaria, utilizzando dati del quotidiano Sole 24 Ore, del MIUR, di AlmaLaurea, del Consorzio universitario Stella e dell’Istat, ha stilato la sua “speciale” classifica generale, che incorona al primo posto il Politecnico di Milano, seguito al secondo dal Politecnico di Torino e, appunto, al terzo dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

“Ancora una volta il nostro Ateneo – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – si distingue per la qualità dei suoi servizi. E ci fa particolarmente piacere che gli investimenti e l’impegno profusi in questi anni per realizzare condizioni di parità di accesso tra studenti normodotati e diversamente abili ci abbiano proiettato al vertice dell’eccellenza nazionale. Questo podio confesso è quello che ritengo più prestigioso, in quanto dimostra l’attenzione che abbiamo a non lasciare indietro alcuno studente, anche se fisicamente svantaggiato, e rivela anche la sensibilità con cui intendiamo coniugare la ricerca del merito, un obiettivo che riteniamo strategico per migliorare l’efficienza del sistema universitario italiano”.

Sono 203 gli studenti disabili dichiarati, cui si aggiungono 77 studenti con disturbo specifico dell’apprendimento (dislessici), che anche nel corso di questo anno accademico 2012/2013 si sono rivolti all’apposito Servizio Accoglienza Disabili, istituito dall’Ateneo emiliano fin dal 2000, uno dei primi in Italia ad avere formalizzato l’organizzazione di una struttura permanente dedicata a sviluppare e promuovere i processi di integrazione dei cosiddetti “diversamente abili”, con a capo un Delegato del Rettore, che oggi è la prof. ssa Elisabetta Genovese, docente di Audiologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Gli studenti disabili e le loro famiglie possono rivolgersi a questo servizio per ottenere interventi integrativi ad altre provvidenze, sia di natura economica sia in forma di servizio di supporto, personalizzati in relazione al deficit individuale, che vanno dal trasporto, all’alloggio presso strutture universitarie specificamente attrezzate, al supporto alla didattica (ausili informatici, tutors alla pari e tutors didattici, servizio accoglienza disabili, laboratori, abbattimento di barriere architettoniche, trascrizione di testi in formato accessibile).

Per dare risposta a questi bisogni l’Ufficio Accoglienza Disabili, braccio operativo del Servizio, in stretta collaborazione con l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio – Er.Go. e l’Ufficio Benefici dell’Ateneo, ha attuato una serie di interventi, che hanno consentito di attivare una efficace rete di relazioni e collaborazioni sia interna all’Ateneo (segreterie, Ufficio orientamento al lavoro, Ufficio Benefici, Ufficio Tecnico…) che rivolta ai servizi territoriali (Ausl, Comune e Provincia di Modena e Reggio Emila, C.D.H., FANDI, U.I.C., Istituto “Charitas“ di Modena, Istituto “Garibaldi” di Reggio Emilia).

“Il servizio – avverte la prof. ssa Elisabetta Genovese dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – deve, infatti, contare sulla collaborazione di tutti e far capire le esigenze del disabile in modo tale che ciascuna struttura possa, di conseguenza, operare i cambiamenti per rispondere a tali esigenze. L’Università, inoltre, non crede di essere una struttura autonoma e indipendente, al contrario, vuole guardare, insieme agli studenti, al prima e al dopo cercando di cogliere tutti i suggerimenti possibili per un orientamento efficace e per una tempestiva utilizzazione di ausili didattici e tecnici adatti a portare un migliore livello di autonomia e con l’attenzione centrata, sin dalla prima immatricolazione, al mondo del lavoro”.

Al fine di facilitare e rendere più trasparente il lavoro e l’attività prestati dall’Ufficio Accoglienza Disabili è stata realizzata in Ateneo anche una “Guida”, che illustra la complessità dei servizi, delle attività, delle risorse umane e materiali realizzati dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per assolvere al dovere ed all’impegno ad includere gli studenti disabili nei percorsi accademici. Nella “Guida” gli studenti disabili possono trovare alcune indicazioni utili, per ciascun Dipartimento, relative alle soluzioni attivate per facilitare l’accessibilità, l’adattabilità e la fruibilità degli spazi universitari, con un monitoraggio attento a cogliere tutte le barriere architettoniche ancora presenti, soprattutto negli edifici storici vincolati dalla normativa vigente.

“Farsi ascoltare, per una persona disabile, – afferma il dott. Giacomo Guaraldi, referente accogliente dell’Ateneo – non è semplice e il nostro compito consiste proprio in questo. Le conoscenze sulle tematiche della disabilità, in generale, sono viziate da stereotipi, dal pietismo, dall’indifferenza, dalla convinzione che solo lo specialista debba occuparsi di tali <casi clinici>. Di fronte alla disabilità nessuno di noi può ritenersi <giusto> o <innocente>. Occorre che collaboriamo tutti senza alcuna forma di pietismo ed assistenzialismo, ma favorendo l’autonomia, l’indipendenza e l’autostima delle persone con disabilità. L’informazione è molto importante e il contributo di tutti è necessario per superare quei problemi che sussistono tuttora all’interno del mondo universitario”.

IL SERVIZIO ACCOGLIENZA DISABILI UNIMORE

Nel corso di questi anni gli studenti disabili sono passati da 13 nel 2002 agli attuali 203. Sono una decina ogni anno coloro che conseguono la laurea presso l’Ateneo emiliano e tutti, grazie all’implementazione dei servizi che contempla anche l’attività di placement, trovano immediatamente lavoro. Il 90% possiede un deficit motorio (dalla difficoltà di deambulazione, alla paraplegia e alla tetraplegia), un 4% ha un deficit sensoriale (non udenti e ipoacusici, non vedenti e ipovedenti), un 3% ha un deficit oncologico o metabolico (diabete…) ed un 3% ha un deficit psichico o psicologico (schizofrenia, disturbo della personalità). Si conta una media di 30 matricole, provenienti da tutta Italia, che ogni anno si iscrivono a UNIMORE. I corsi di laurea più gettonati da loro sono quelli organizzati presso il Dipartimento di Educazione e Scienze umane e di Comunicazione ed Economia.

Il servizio si avvale anche di un’attività di counceling per quello che concerne l’indirizzo degli studenti disabili al momento dell’ingresso all’Università (espletamento degli obblighi burocratici e positiva familiarizzazione con l’ambiente universitario) e per il supporto durante tutto il percorso di studi, così da individuare e progettare tempestivamente le tipologie di sostegno necessarie ad ogni studente per svolgere con profitto il proprio corso di studi. Inoltre, interviene per facilitare le condizioni pratiche e di accessibilità sia alle strutture sia alle informazioni e ai contatti diretti con i compagni di corso di studi, docenti e altro personale presente in Ateneo. Oggi il Servizio Accoglienza Studenti Disabili si occupa anche di orientamento in uscita e di inserimento del disabile laureato nel mondo del lavoro.

In Ateneo sono presenti due sportelli per i disabili (a Modena e a Reggio Emilia) ed uno per i dislessici (a Modena).