Scuola_infanziaVirginio Merola, Sindaco di Bologna, i gruppi consiliari Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto e sindacati CGIL, CISL, UIL e USB, hanno firmato una dichiarazione congiunta sulla necessità di un impegno straordinario dello Stato sulla scuola dell’infanzia, che porti da subito a un progressivo riequilibrio tra la gestione comunale e quella statale e che si faccia carico di un aumento dell’offerta utile a evitare il fenomeno delle liste d’attesa. E che, in alternativa, lo Stato finanzi con risorse aggiuntive il Comune, perché possa proseguire il suo impegno. A questo scopo l’Amministrazione ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna l’attivazione di un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione e Ministero.

“Esprimo soddisfazione per il sostegno delle parti sociali e di parte delle forze politiche che siedono nei banchi del Consiglio comunale nei confronti di una battaglia che abbiamo intrapreso sin dall’inizio del nostro mandato, tesa a un riconoscimento pieno, da parte dello Stato, dello straordinario investimento dell’Amministrazione comunale nella scuola dell’infanzia – dichiara Marilena Pillati, assessore alla Scuola – Un investimento che assume un valore particolare in un momento come questo in cui per la prima volta nella storia di questa città si azzerano i trasferimenti di risorse statali, riversando così l’onere di finanziare i servizi fondamentali erogati a livello locale su cittadini, famiglie e imprese del territorio”.

Il testo della dichiarazione congiunta:

“In data odierna il Comune di Bologna rappresentato dal Sindaco Virginio Merola, i gruppi consiliari Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto, rappresentati rispettivamente da Francesco Critelli, Mirco Pieralisi; Pasquale Caviano, Massimo Bugani, Stefano Aldrovandi, Salsi Federica, le parti sociali CGIL, CISL, UIL e USB, rappresentate rispettivamente da Danilo Gruppi; Alessandro Alberani, Luciano Roncarelli, Vilma Fabbiani si sono incontrati per affrontare questioni relative al bilancio 2013, sul quale pesa un taglio di risorse statali stimato complessivamente in 30,4 milioni di euro, che si somma ai 120 milioni di tagli del biennio 2011 e 2012.

Nel 2013 i fondi statali scompariranno completamente e ciò pone l’onere di finanziare i servizi fondamentali erogati a livello locale sui cittadini, le famiglie e le imprese del territorio.

Si tratta di una situazione resa ancora più grave dal fatto che il Comune di Bologna storicamente investe molte risorse nella scuola dell’infanzia.

In Italia è lo Stato a garantire il 60% dell’offerta totale, i comuni il 9%. A Bologna è l’Amministrazione Comunale a garantire con le sue scuole il 60% dell’offerta complessiva, mentre le scuole statali offrono poco più del 18% dei posti disponibili. Un analogo impegno diretto da parte di un Comune sulla scuola dell’infanzia non ha eguali in Emilia-Romagna, dove, lo Stato garantisce il 46% dell’offerta e la scuola comunale rappresenta solo il 20% del totale. La situazione è resa ancora più complessa da una domanda che le previsioni demografiche descrivono in continuo aumento, che mette a rischio la possibilità per tutte le bambine e i bambini di Bologna di frequentare la scuola dell’infanzia.

E’ necessario e non rinviabile un impegno straordinario dello Stato, che porti da subito a un progressivo riequilibrio tra la gestione comunale e quella statale e che si faccia carico di un aumento dell’offerta utile a evitare il fenomeno delle liste d’attesa. In alternativa lo Stato finanzi con risorse aggiuntive il Comune, perché possa proseguire il suo impegno. A questo scopo l’Amministrazione ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna l’attivazione di un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione e Ministero.

Le parti unitariamente convengono che sia necessario svolgere una decisa azione congiunta nei confronti del Governo e del Parlamento, a partire dalla richiesta di un incontro con i parlamentari eletti sul territorio”.