Frascari-Bagni-ph-G-ArlottiLambrusco, missione territoriale. “Più occupati, regole e maggiori investimenti, nuova comunicazione”. Sono le ricette che Davide Frascari e Pierluigi Sciolette, presidenti dei Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani e il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, presenti a Vinitaly 2013, a Verona dal 7 al 10 aprile 2013, presso il Padiglione 1 della regione Emilia-Romagna stand C1, annunciano per il vino Italiano più esportato al mondo.

Cosa è cambiato?

“La ricerca della qualità da parte del consumatore – rispondono Frascari e Sciolette – abbinate

all’avvento della crisi economica hanno sicuramente consolidato alcuni vini, purtroppo a discapito di altri”.

E in questo il rosso Doc e Igt dalla bollicina più frizzante che c’è come si inserisce?

“Ottimamente grazie al suo rapporto qualità prezzo, ma non basta. Ecco gli investimenti che si stanno facendo nel settore. Sia in termini di agronomici (zonazione, lotta guidata, conversione degli impianti per la meccanizzazione con sesti meno produttivi e di qualità), ma anche tecnologici nelle cantine (per lavorare le uve in modo delicato e rispettoso della tradizione). Ma qui c’è una novità”.

Sarebbe?

“Il principale ruolo è del Consorzio è quello di effettuare la tutela – risponde Ermi Bagni, direttore dei Consorzi -. Ma per questo ci servono la regole chiare. Un esempio concreto lo si ha nel Lambrusco Igt Emilia (circa 1.200 ettolitri, 84 milioni di euro di fatturato, tra Reggio e Modena), dove una modifica del disciplinare già approvata dal ministero e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevede che dovrà essere svolta nel comprensorio una parte importantissima della filiera: la frizzantatura o presa di spuma; il processo che dà proprio le tipiche bollicine, quando il vino è lasciato in autoclavi per trasformare il residuo zuccherino in alcool e anidride carbonica che dà le tipiche bollicine. A fronte di ulteriori controlli, in concreto si registreranno nuovi investimenti in impianti per la presa di spuma, ma anche in lavoro e quindi crescita in un contesto di crisi. Una garanzia aggiuntiva per il consumatore. Il 1 agosto 2012 è iniziato il nuovo piano di controlli sull’Igt Emilia. Sempre per il consumatore, infine, le imprese e quindi dei Consorzi hanno anche in progetto di arrivare ad ottenere una certificazione di qualità ambientale dei vigneti che garantisca nel contempo il rispetto dell’ambiente e la tutela del consumatore”.

In numeri?

“Nel 2012 gli addetti alla filiera vitivinicola in Italia erano 1.250.000 che, nel 2012, sono cresciuti di 40 mila unità (circa un migliaio tra Modena e Reggio), che se paragonato all’annata è ancora più significativo, considerata la crisi occupazionale degli altri settori. Il vino italiano ha un valore di 9 miliardi di euro la metà – 4,7 miliardi – in esportazione con un aumento del 5,6%. Il lambrusco su questa quota ha un dato del 65% …”

Un vino di qualità e di “Filosofia frizzante” un passaggio comunicativo a suo modo rivoluzionario che è incentrato attorno alle bollicine rosse come griffe distintiva e di qualità, capace di evidenziare i pregi del Lambruso. rosso frizzante, a ridotto grado alcolico, moderno, che piace ai giovani, con giusta collocazione qualità prezzo. Ecco anche il boom su Facebook dove la fan page del Lambrusco conta 141.000 contatti: è il vino italiano più seguito al mondo!

Singolare un ulteriore fatto: all’interno della filiera Lambrusco si stanno radicando sinergie fra la parte produttiva e la parte imbottigliatrice un tempo storiche antagoniste. Qui a Vinitaly lo stand dei Consorzi reggiani e modenesi del Lambrusco “filosofia frizzante” è un esempio di vetrina di sistema: oltre ad unire i grandi imbottigliatori, i piccoli produttori, la cooperazione (che nel nostro territorio raccoglie e trasforma il 95% delle uve Lambrusco), propone degustazioni in abbinamento a prodotti tipici del territorio (Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Modena, Pan de Re), grazie all’Istituto Alberghiero per la ristorazione “Angelo Motti” e alla presenza delle delegazioni dei Sommelier dell’Ais. Rinnovata la sinergia con la Camera di Commercio di Reggio Emilia.

A Vinitaly, prima fiera mondiale del vino, tra i 90 mila metri quadri e i 4255 espositori, quello dei Consorzi del Lambrusco di Modena è Reggio è uno degli stand più affollati. A questo salone si stimano 150 mila presenze, di cui un terzo operatori esteri.

Alla 47° edizione di Vinitaly il Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani e il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi sono unititi per il secondo anno consecutivo in quello che è il più importante appuntamento mondiale dedicato al settore, capace di attrarre quattromila espositori, con oltre 150.000 presenze e 1600 giornalisti dal mondo. Con i Consorzi anche i produttori di: Modena con Righi – Riunite Civ, Cavicchioli, Fratelli Carafoli, Azienda agricola Zucchi, Corte Manzini, Cantina Divignja, Cantina sociale Formigine pedemontana, Azienda agricola Pezzuoli, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi-Sorbara, Cantina di Santa Croce, Cantina Settecani Castelvetro, Società agricola Paltrinieri Gianfranco, Cantina Della Volta, Azienda agricola Garuti, Cleto Chiarli, La Battagliola, Podere il saliceto; e Reggio Emilia con Cantina sociale di San Martino in Rio, Cantina di Prato di Correggio, Nuova cantina di Correggio, Cantina di Arceto, Azienda Agricola il Moro di Rinaldini Paola, Venturini e Baldini, Cantina di Masone e Campogalliano, Cantina Due Torri nella Val d’Enza.

 

foto (Gabriele Arlotti): lo stand, Davide Frascari ed Ermi Bagni, un brindisi