Nel primo trimestre del 2013 (gennaio–marzo) risulta drammaticamente evidente l’incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali in Emilia Romagna, che mediamente supera del 40 % quelli utilizzati nello stesso periodo del 2012.
Ai quasi 18 milioni di ore utilizzate nel primo trimestre di quest’anno vanno aggiunti migliaia di accordi di Cassa integrazione in deroga non ancora registrati dall’Inps a causa del blocco provocato dalla mancata promulgazione dei decreti di finanziamento da parte del Governo, per i quali il prossimo 16 aprile saremo davanti al Parlamento insieme a Cisl e Uil per ottenerne lo sblocco.
A questi dati vanno aggiunti gli effetti della crisi registrati al termine del 2012 nella nostra regione: 27.000 lavoratori in mobilità, 142.000 domande di disoccupazione presentate, 861 fallimenti.
Una situazione per l’Emilia Romagna senza precedenti, che denota il perdurare della crisi ed un impoverimento sociale e produttivo, le cui dimensioni hanno bisogno di risposte immediate in grado di arginare una deriva che pare inarrestabile.
Lo sblocco dei finanziamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, soluzioni contrattuali che redistribuiscano il lavoro riducendo gli orari di lavoro, rilanciando i contratti di solidarietà, investimenti pubblici e privati a sostegno dell’economia, dell’occupazione e della produzione, sono azioni da attivare immediatamente e non più rinviabili.
Governo e Parlamento devono iniziare davvero a fare i conti con il paese reale, promuovendo le azioni utili a dare le risposte immediate, in caso contrario il rischio della rottura della coesione sociale produrrebbe un conflitto i cui effetti non sono prevedibili.
(Antonio Mattioli, Responsabile Politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna)