scuola-bambini“A Bologna è stato inventato un nuovo genere teatrale. Si chiama ‘Improvvisazione Costituzionale’. All’insigne giurista Marescotti suggerisco di leggere per bene la Costituzione. Basterebbe leggere le parole dette dall’on Corbino, firmatario dell’emendamento “senza oneri per lo Stato”, alla seduta dell’Assemblea Costituente del 29 aprile 1947.

La Costituzione prescrive che non si possano ‘istituire’ con soldi pubblici scuole private (art. 33). In nessun dettato costituzionale si dice che lo Stato non possa intervenire successivamente a favore di istituti privati, quando svolgono attività di interesse generale. A tal proposito, esiste un principio costituzionale che si chiama sussidiarietà (art. 118). Su questo si fonda il sistema delle Convenzioni integrate con le scuole d’infanzia (3-6 anni), prevedendo regole di controllo (pubblico) per assicurare il coordinamento pedagogico e l’equità tariffaria.

Ma davvero c’è qualcuno che, in cuor suo, pensa che il sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia sia così manifestamente incostituzionale? Ma se così fosse, non sarebbe già stato dichiarato incostituzionale dalla Corte?

L’assegnazione di 1.055.500 euro alle private convenzionate (su 127 milioni investiti dal Comune di Bologna a favore della scuola pubblica) è una scelta politica. E, come tale, può essere soggetta a diverse considerazioni. Confrontiamoci su queste.

Spieghiamo ai cittadini le ragioni di A e di B. Ma evitiamo di buttare fumo negli occhi degli elettori.

E per favore: lasciamo stare la Costituzione. Che è una cosa seria”.