Il 26 aprile due appuntamenti con Luciana Castellina, scrittrice e giornalista del Manifesto, per “L’Italia che non si vede” organizzata da UCCA Nazionale e realizzata, nelle sue tappe modenesi, da Arci Modena e Circolo de “Il Manifesto”.
Alle ore 18.00 alla Feltrinelli di via Cesare Battisti si terrà la presentazione del suo libro “Siberiana” che racconta il viaggio sulla linea ferroviaria più lunga del mondo, che da Mosca arriva al Mar del Giappone, di un gruppo di scrittori e giornalisti italiani attraversq la Russia asiatica. In occasione della Fiera del libro di Mosca, la delegazione viene accompagnata attraverso i profondi cambiamenti della Russia, dal centro alle periferie dell’impero, cinque fusi orari e seimila chilometri da Mosca. La convivenza nei vagoni della Transiberiana, affacciati per centinaia di chilometri sui boschi di betulle, trasforma presto gli ospiti in una brigata allegra che colora il viaggio dei toni di un’inattesa gita scolastica. Un viaggio attraverso la Russia più estrema e autentica.
Alle ore 21.00 è in programma invece la proiezione di “Luciana Castellina, comunista” al Teatro dei Segni. Il documentario di Daniele Segre che segue la vita e l’impegno politico dell’ex parlamentare italiana ed europea a partire dalla domanda che un giorno il nipote Vito le rivolse: “Nonna, ma davvero tu sei comunista?”. Luciana Castellina interverrà al termine del film. L’ingresso è libero e gratuito. È possibile consultare il programma della rassegna sul sito www.arcimodena.org.
Luciana Castellina (Roma, 9 agosto 1929) è una politica, giornalista e scrittrice italiana, esponente del Partito Comunista Italiano, de Il Manifesto, del Partito di Unità Proletaria, di Democrazia Proletaria, di Rifondazione Comunista e del Movimento dei Comunisti Unitari, già parlamentare europea. Ha fatto parte del PCI dal 1947 fino al 1969, quando è entrata nel cosiddetto gruppo de Il Manifesto che poi, nel 1974, si fonderà con altre minoranze d’ispirazione socialista, per far nascere il Partito di Unità Proletaria. Nel 1974 confluì nel PdUP per il Comunismo e nel 1984 ritornò nel PCI in seguito alla fusione tra i due partiti. Nel 1991, in seguito alla trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra (PDS), insieme a una parte consistente dell’ala d’origine demo-proletaria, si schierò con Rifondazione Comunista e, nel 1995, con il Movimento dei Comunisti Unitari. Luciana Castellina assunse la direzione del settimanale Liberazione. Si rifiutò di aderire ai Democratici di Sinistra dopo che nel 1998 i Comunisti Unitari decisero, invece, di confluire nel nuovo soggetto.
È stata deputata nazionale per tre legislature (anche se ha concluso il mandato solo nella prima, in cui era capogruppo di DP) e deputata europea, eletta alle elezioni europee del 1979, riconfermata nel 1984, nel 1989 e nel 1994, è stata presidente della Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione e i mezzi di informazione e della Commissione per le relazioni economiche esterne. Nel 1984 è stata vicepresidente del gruppo parlamentare dei deputati indipendenti.
Il suo libro Cinquant’anni d’Europa – una lettura antiretorica, Utet, è uscito nel 2007, in occasione del cinquantenario della nascita dell’Unione Europea. Per ETS nel 2008 ha pubblicato Eurollywood. Il difficile ingresso della cultura nella costruzione dell’Europa.
Nel 2010 ha collaborato al volume collettivo Europa 2.0 Prospettive ed evoluzioni del sogno europeo[2], edito da ombre corte, a cura di Nicola Vallinoto e Simone Vannuccini con un saggio sul tema dell’identità europea.
Attualmente è membro del Consiglio Nazionale dell’Arci e Presidente Onorario del sito sul cinema europeo Cineuropa.org.
Nel 2011 ha pubblicato La scoperta del mondo (Nottetempo), ovvero il suo diario dai quattordici ai diciotto anni. Che racconta la sua adolescenza e la sua iniziazione politica. Il libro è stato finalista al 65simo Premio Strega




