medici_2Le Direzioni Sanitarie delle due aziende provinciali intervengono in merito alla decisione dei medici di medicina generale aderenti al sindacato FIMMG di non trascrivere più sulla ricetta rossa del Servizio Sanitario Nazionale, dal prossimo 1 maggio, le prescrizioni di farmaci ed esami proposte dagli specialisti delle due aziende, sia dipendenti che convenzionati, sul ricettario bianco o sui referti.

I medici di famiglia daranno quindi informazione ai loro assistiti e li rinvieranno agli specialisti.

Fin dal 2001, in seguito ad una delibera regionale per la semplificazione dei percorsi di accesso alla specialistica, le due aziende si sono impegnate a definire un modello organizzativo per incentivare, all’interno degli ospedali e dei poliambulatori pubblici, la puntuale applicazione della medesima delibera ed a monitorarne il rispetto.

In pratica la normativa prevede che tutti gli specialisti che visitano un cittadino, in seguito alla richiesta di un medico di medicina generale, debbano prescrivere eventuali accertamenti successivi e terapie sul ricettario rosso del Servizio Sanitario Nazionale. Il medico di medicina generale, da parte sua, deve obbligatoriamente indicare nella richiesta il quesito diagnostico, cioè il motivo per cui si richiede la consulenza specialistica.

Questa buona prassi, se applicata completamente, consentirebbe al cittadino di evitare di tornare dal medico di medicina generale per la sola trascrizione degli esami e/o farmaci prescritti dallo specialista.

Tutti i cittadini che si recano nelle strutture sanitarie pubbliche della provincia hanno quindi il diritto di pretendere che gli accertamenti e i farmaci prescritti dallo specialista siano trascritti sulla ricetta rossa in sede di visita. Anche le visite di controllo successive alla prima e disposte dallo specialista devono essere prescritte sul ricettario rosso dallo stesso professionista.

Al medico di medicina generale sono demandate le richieste di successive visite di controllo, solo nel caso in cui il quadro clinico del paziente si modifichi e le sue condizioni di salute richiedano ulteriori approfondimenti diagnostici.

Questa semplificazione del percorso è attiva da anni, ma non ha finora trovato completa adesione da parte di tutti i professionisti delle due aziende, nonostante il monitoraggio costante delle direzioni aziendali.

E’ necessario ribadire, anche alla luce degli obiettivi posti dalla Regione relativamente all’ appropriatezza prescrittiva farmaceutica e specialistica, che ogni medico e’ responsabile della decisione diagnostico-terapeutica ritenuta più appropriata per il paziente.

L’utilizzo del ricettario del SSN, a disposizione di ogni specialista, consente anche la valutazione ed i controlli sull’appropriatezza prescrittiva che rappresentano un obbligo per le Aziende sanitarie.

Per quanto attiene le prestazioni in urgenza e di Pronto Soccorso nulla cambia rispetto alle disposizioni già in atto nelle due Aziende.

Gli specialisti delle strutture sanitarie private accreditate, non essendo in possesso del ricettario del SSN, sono esonerati dall’applicazione delle disposizioni sopra riportate, pur nell’obbligo di perseguire i principi dell’ appropriatezza clinica anche nei suggerimenti indicati nel referto.

Per evitare disagi ai cittadini e per una completa applicazione della normativa vigente, le Direzioni Sanitarie delle due aziende provinciali hanno inviato una comunicazione interna a tutti gli specialisti per dare precise indicazioni sull’applicazione della semplificazione e monitoreranno eventuali disagi e criticità che l’azione annunciata dalla FIMMG potrà determinare nei confronti dei cittadini.