Dal 1 luglio l’aumento dell’aliquota Iva dal 21% al 22% costera’ in media a una famiglia composta da 4  persone 103 euro in piu’ in un anno. A stimare la nuova “stangata” e’  la Cgia di Mestre che complessivamente indica per il 2013 un costo  complessivo a carico dei consumatori di 2,1 miliardi di euro, dal 2014 tocchera’ invece i 4,2 miliardi.

Carburanti, riparazioni auto, bevande, abbigliamento, calzature, mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer: sono solamente alcuni dei beni e servizi che dal prossimo 1 luglio costeranno di piu’ a  seguito dell’incremento stabilito dal Governo Monti.

Ipotizzando che i comportamenti di consumo delle famiglie  italiane rimangano immutati, la Cgia stima che per un nucleo  costituito da 3 persone l’aggravio medio annuo sara’ di 88 euro. Nel  caso di una famiglia di 4 componenti, l’incremento medio annuo sara’  invece di 103 euro. Visto che per il 2013 l’aumento dell’Iva  interessera’ solo il secondo semestre, per l’anno in corso gli aumenti di spesa saranno la meta’: 44 euro per la famiglia da 3 persone; 51,5  euro per quella da 4.

I rincari che peseranno di piu’ sui portafogli delle famiglie  italiane si verificheranno quando ci recheremo a fare il pieno alla  nostra auto o saremo costretti a portarla dal meccanico o dal  carrozziere (33 euro all’anno per una famiglia di tre persone, 39 euro se il nucleo e’ composto da 4 persone), per l’acquisto dei capi di  abbigliamento e per le calzature (18 euro all’anno per una famiglia di 3 persone, 20 euro se il nucleo e’ da 4) e per l’acquisto di mobili,  elettrodomestici o articoli per la casa (13 e 17 euro).

La Cgia ricorda pero’ che l’aumento dell’Iva non incidera’ sulla spesa dei beni di prima necessita’, come gli alimentari, la sanita’,  l’istruzione, l’abitazione ecc., tutti beni ai quali si applica l’Iva  al 10% o al 4%, o non si applica affatto.