“Il lavoro, o meglio la sua attuale mancanza, deve essere la priorità di cui questo Governo deve farsi immediatamente carico. E il primo discorso del neo-premier Enrico Letta alle Camere va proprio in questa direzione”. Ecco la dichiarazione comune, in occasione della Festa del lavoro, del coordinatore e segretario provinciale vicario Pd Paolo Negro e del coordinatore cittadino Pd Andrea Sirotti:
«La Festa del lavoro cade in uno dei periodi più difficili dal dopoguerra. La crisi globale, a cui si aggiungono nel nostro territorio le conseguenze del sisma, ha falcidiato i posti di lavoro. Anche i tenui miglioramenti che erano stati ottenuti nel 2012 sono stati bruciati con l’aggravarsi delle difficoltà riscontratesi nei primi mesi di quest’anno. Giovani che non riescono a trovare lavoro, adulti che una volta usciti dal mercato del lavoro non riescono a rientrarvi, cassintegrati in attesa del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali ed esodati ancora in mezzo al guado: questo è l’elenco delle emergenze di cui il nuovo Governo dovrà farsi immediatamente carico. La direzione che il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta ha tracciato nel suo primo discorso alle Camere è quella da perseguire con assoluta convinzione e rapidità. Questo è un Paese che per troppa austerità rischia di morire. La prima, la primissima emergenza da affrontare è quella del lavoro che manca. Solo il lavoro può garantire quella sicurezza necessaria ad affrontare tutti gli altri aspetti della vita. Sappiamo che il lavoro è inscindibilmente legato alla crescita e che la crescita passa da una nuova politica nazionale vicina ed amica dell’impresa, così come dall’’Europa, ossia dalla ridiscussione delle politiche comunitarie per una nuova strategia europea che liberi energie e generi più lavoro. Anche su questi due decisivi versanti, l’agenda proposta dal Presidente del Consiglio Letta segna un cambio di passo positivo. Il Partito democratico deve mettere tutta la sua energia politica e forza parlamentare perché questa agenda, centrata sul lavoro, si trasformi in fatti e scelte concrete».