L’Unione delle Province non adotti la tecnica dello struzzo, tiri fuori la testa dalla sabbia e partecipi al tavolo delle trattative con  CGIL – CISL – UIL per discutere della riforma istituzionale  prevista dalla legge regionale 21/2012”.

E’ stata questa l’esortazione della Cisl e della Cisl Funzione Pubblica dell’Emilia-Romagna dopo che, nei giorni scorsi, l’Upi (Unione Province d’Italia) regionale ha deciso, contrariamente ai rappresentanti dei comuni (Lega Autonomie e Anci) e comunità montane (Uncem), di non partecipare con una propria rappresentanza al tavolo di confronto attivato dalla Regione Emilia Romagna con CGIL – CISL – UIL per  discutere  dei compiti  e delle funzioni pubbliche che dovranno  svolgere in futuro i comuni e le province.

Nello stesso tempo Antonio Amoroso e Roberta Roncone, rispettivamente segretario regionale Cisl e segretario regionale della Cisl Funzione Pubblica dell’Emilia Romagna, hanno sottolineato come  “l’assenza delle province  dal tavolo di confronto  renderà difficoltoso il percorso di analisi  delle funzioni attualmente svolte dalle amministrazioni provinciali e, di conseguenza, della loro redistribuzione  futura”.

Un “Aventino” che i due sindacalisti ritengono inspiegabile anche “luce delle recenti affermazioni del nuovo presidente del Consiglio che ha confermato la volontà  di proseguire con decisione sulla strada delle riforme istituzionali. Riforme che per quanto riguarda il sistema delle autonomie locali comprenderebbe la soppressione delle Province”.

“Ora – ribadiscono i due dirigenti cislini – è quanto mai necessario tenere insieme l’intero sistema dei comuni e delle province, soprattutto in questa fase in cui ogni divisione tra rappresentanti delle istituzioni, compresa l’opzione dello “splendido isolamento” scelta dall’UPI regionale, renderebbe difficoltoso il confronto. Un confronto, è bene non dimenticarlo, che dovrebbe sempre avere come scopo ultimo  l’obiettivo di rendere funzionale ed efficiente la prestazione dei servizi pubblici  a favore dei cittadini e, di conseguenza, tutelare e valorizzare i lavoratori pubblici, le loro professionalità e  competenze”.

Da qui l’appello della Cisl affinché anche “gli altri soggetti presenti al tavolo di confronto si attivino per favorire la partecipazione dei rappresentanti delle province,  con l’obiettivo di arrivare presto alla definizione di un Protocollo regionale con CGIL CISL UIL, un’intesa  con cui concordare tutte le tematiche connesse a questo delicato processo di riforma delle istituzioni.