Una iniziativa a Mirandola per discutere dell’importanza del lavoro pubblico nei Comuni colpiti dal terremoto ad un anno di distanza. “Terremoto in Emilia. Lavoro pubblico in campo. Dall’emergenza al futuro” è il titolo dell’incontro promosso lunedì 13 maggio a Villa Tagliata dal sindacato Funzione Pubblica/Cgil.

Davanti ad una platea di oltre un centinaio fra lavoratori del pubblico (appartenenti ai diversi settori, enti locali, sanità, vigili del fuoco, ecc…), amministratori e dirigenti degli enti pubblici, si discuterà della centralità del lavoro e dei servizi pubblici all’indomani dell’emergenza nel dare le prime risposte alle comunità, ma anche del ruolo fondamentale che il lavoro pubblico continua a rivestire nel progettare il futuro e la ricostruzione dei Comuni terremotati.

L’appuntamento, aperto alla stampa, è alle ore 10.30 presso Villa Tagliata a Mirandola (via Dorando Pietri 23). Numerosi gli interventi previsti.

Presiede i lavori Marina Balestrieri segretario generale FP/Cgil Emilia-Romagna, introduce Giada Catanoso della FP/Cgil di Modena e a seguire interventi di Maino Benatti sindaco di Mirandola, Massimiliano Maestri sindaco di Gualtieri (Reggio Emilia) e presidente Unione Bassa Reggiana, Tania Scacchetti segretario Cgil Modena, Mariella Martini direttore generale Ausl Modena. Interverranno anche lavoratori e delegati FP/Cgil: Cristiana Pivanti del Comune di San Felice s/Panaro, Marco Previdi dell’Ausl di Modena, il vigile del fuoco Arturo Panzanini.

Sarà inoltre ospite d’eccezione della giornata Taganuka Hideaki presidente del sindacato giapponese Servizi Pubblici Jichiro, ospite in Italia insieme alla delegazione sindacale giapponese del sindacato Fp/Cgil. Il sindacalista nipponico porterà l’esperienza della ricostruzione dopo il devastante terremoto che ha colpito il Giappone due anni fa. I lavori sono conclusi dal segretario nazionale FP/Cgil Rossana Dettori.

“Un grande momento di crisi come quello del terremoto nella Bassa modenese – spiega Marco Bonaccini segretario FP/Cgil Modena – dimostra che, per rispondere all’emergenza e sostenere la ricostruzione, si deve ripartire dal lavoro pubblico, e non invece smantellarlo come è nelle finalità dei tanti provvedimenti governativi di tagli alla spesa pubblica e delle leggi finanziarie degli ultimi anni”.

“Proprio il lavoro pubblico e i servizi pubblici – continua Bonaccini – rappresentano il perno attorno a cui far ruotare e organizzare tutte le energie della società civile ed economica per la ricostruzione dei Comuni della Bassa modenese e più in generale dell’intero paese”.