«Di legalità non si deve parlare. Si deve praticare, a partire dalle famiglie, dalla scuola. Bisogna far passare il concetto che non rispettando le regole, qualcosa di negativa prima o dopo accadrà, a se stessi o agli altri». Cosi il procuratore aggiunto Valter Giovannini, intervenendo al focus ‘La legalità nelle scuole’ nell’ambito del focus su Minori e Devianze, promosso dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani Emilia-Romagna in collaborazione con il Comando provinciale dei Carabinieri di Bologna e la Fondazione Forense Bolognese.
«Danneggiare una scuola, vessare il compagno debole, concedersi all’abuso di sostanze stupefacenti — ha continuato — cosa hanno a che fare con il momento di crisi economica che vive il nostro Paese? In realtà niente, si tratta di comportamenti individuali che vanno corretti individualmente. Forse è venuto il momento di ripensare in termini di età la piena capacità penale», riflette il magistrato.
Oggi dunque presso la caserma Manara di Piazza dei Servi si è parlato delle contromisure che la società può disporre per favorire la cultura dela legalità fin dai banchi di scuola. «Bisogna andare nelle scuole – ha detto l’avvocato Katia Lanosa, presidente di Ami Emilia-Romagna – a coinvolgere gli studenti per suggerire loro comportamenti ispirati al rispetto delle norme di convivenza civile, nell’interesse di tutti».
Il ciclo nasce fin dal principio, con l’ambizione, innovativa, di unire il punto di vista dei migliori tecnici, avvocati, docenti, magistrati e più in generale operatori del diritto, all’esperienza sul campo dell’Arma dei Carabinieri. E proprio in quest’ottica di condivisione è stata annunciata per le prossime ore la firma di un protocollo d’intesa tra avvocati, psicologi, educatori scolastici.
Obiettivo: «Far passare come naturale e fisiologico un tema che, purtroppo, incontra delle resistenze — ha riflettuto l’avvocato Lanosa —, ad eccezione di un paio di ore ogni tanto di educazione civica. La legalità piuttosto rappresenta un tema centrale per formare cittadini responsabili ed evitare vari fenomeni di disagio».
Concetti ripresi anche da Giovanna Degli Esposti, preside di una realtà scolastica, le Scuole Manzoni, in cui si è fatto molto: «Purtroppo i ragazzi sono circondati da modelli contrari alla legalità. L’impegno dei docenti deve essere costante, poiché sul tema il loro interesse è messo a rischio da alcune ambiguità proprie della società attuale».
Del resto, le statistiche appena pubblicate sulla devianza targata minori, sono una doccia fredda: in Italia, soltanto nel periodo da gennaio a metà marzo 2013, sono stati commessi 562 reati minorili accertati. Oltre sei al giorno, in prevalenza furti e rapine (192 e 122 rispettivamente), opera più frequentemente di maschi italiani. Ben 128 volte i minori sono finiti nei Centri di prima accoglienza per crimini di droga, trenta volte per armi e oltre cinquanta i reati contro la persona, compresi nove omicidi volontari. Il quadro riportato dal Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia, del resto, è solo il segnale più estremo di un disagio declinato in molte altre forme; dal gioco d’azzardo all’abuso di alcol, fino alla crisi delle relazioni affettive.
Al centro del dibattito dunque, la legalità nelle scuole. Di come cioè si stia lavorando per integrare le politiche anti devianza nell’ambiente di studio dei minori. Un terzo degli adolescenti italiani lamenta di subire violenza fisica o psicologica all’interno della vita di relazione; il 64 percento dei 12-18enni beve alcol, ed è assai facile che cominci fin dalla scuola media; oltre un adolescente su quattro afferma di aver ricevuto corrispondenza digitale a sfondo sessuale. Numeri che lasciano bene intendere come il dubbio tra comportamento giusto e sbagliato tra i ragazzi, non solo sia impalpabile, ma nemmeno rappresenti una preoccupazione.
Al tavolo, oltre alla numero uno di Ami Emilia-Romagna avvocato Katia Lanosa, il Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Bologna Valter Giovannini, l’avvocato Fausto Sergio Pacifico, responsabile del corso per la formazione di avvocati esperti in diritto minorile, il numero due del Provveditorato Giuseppe Antonio Panzardi, le professoresse Giovanna Degli Esposti, coordinatrice didattica dei Licei Manzoni di Bologna e Sofia Gallo de Maio, direttore scolastico del Liceo Classico Galvani. In chiusura il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Bologna Claudio Corda e il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna Alfonso Manzo.