Una lunga galleria di 1000 mq conduce in un’ideale viaggio attraverso la via Emilia dei motori, con una carrellata di auto e moto realizzate nella regione italiana simbolo del motorismo: l’Emilia Romagna. Domani sabato 25 e domenica 26 maggio a ModenaFiere sarà esposta “SS9, Via Emilia, la strada dei motori”, una grande mostra dedicata alla Motor Valley dell’Emilia Romagna con testi di Nunzia Manicardi. “SS9” si svolge in concomitanza con “Motor Gallery”, la prima mostra/mercato di auto e moto d’epoca esclusivamente italiane.

Si comincia coi kart della G.P. Racing e della All Kart costruiti a Piacenza, con i quali si sono cimentati piloti come Jaques Villeneuve e Jarno Trulli. È infatti di Piacenza la miglior vettura italiana del 1899: una “Orio e Marchand” che il Ministero dell’Industria premia con la medaglia d’oro, ed è proprio nel Circuito di questa città che avviene il debutto della Ferrari.

Poi è la volta di Parma, con la “Dallara Automobili” dell’ingegner Gian Paolo Dallara, specializzata nella progettazione e produzione di automobili da corsa e componenti di alto standard qualitativo e nella ricerca aerodinamica. La passione per le corse di questa città ha portato nel 1969 alla nascita dell’Autodromo “Riccardo Paletti”, che con i suoi 2.375 metri rappresenta una delle più belle realtà del mondo automobilistico italiano.

Si prosegue con Reggio Emilia e la sua Scuderia Tricolore, nata nel 1960 in seno alla Commissione Sportiva dell’A.C.I. Reggio Emilia; oltre alla collezione “Nello Salsapariglia”, che presenta, tra gli altri cimeli, 150 motociclette d’epoca dal 1900 e 100 motori agricoli e industriali dal 1900. E ancora il “Museo dell’Automobile” di San Martino in Rio, che contiene circa 40 vetture, una decina di moto e sidecar, una biblioteca storica, un archivio fotografico e supporti multimediali.

E poi Modena, che a partire dagli anni ’30 del secolo scorso e nel giro di pochi anni è divenuta l’epicentro dell’automobilismo sportivo mondiale, con Ferrari, Maserati, Stanguellini, De Tomaso, Bugatti, Pagani, Qvale, Cizeta, Lamborghini. A Maranello abbiamo il “Museo Ferrari”, nato nel 1990 accanto allo storico stabilimento, che consente a oltre 200mila visitatori l’anno da ogni parte della terra di ammirare la storia di questa straordinaria azienda. Inaugurato nel 2012 abbiamo invece a Modena il “Museo Casa Natale Enzo Ferrari”, strutturato in due edifici: Casa Natale e Galleria espositiva. E ancora il “Museo dell’Auto Storica Stanguellini”, fondato nel 1996 da Francesco, figlio di Vittorio, dove si possono apprezzare i successi di questo grande elaboratore di motori Fiat di piccola cilindrata ammirando le sue più belle vetture. Poi ci sono le raccolte: la “Collezione Auto Storiche Umberto Panini”, una delle più importanti tra quelle dedicate alla Maserati; la “Collezione Mario Righini”, nel castello di Panzano (Castelfranco Emilia), in assoluto fra le più ricche al mondo.

E ancora Modena con le potenti Moto Taurus degli anni ’30. Qui vide la luce anche la Moto Maserati, nata all’inizio degli anni ’50 da una suddivisione delle attività imprenditoriali della famiglia Orsi e basata sull’acquisizione della bolognese Italmoto. Nata a Modena è pure la Moto Villa del grande tecnico e pilota motociclistico Francesco Villa.

E poi l’Autodromo di Marzaglia (Modena): inaugurato nel 2011 ha confermato Modena come “Terra di Motori”, il nome di una manifestazione che registra oltre 40.000 visitatori ogni anno provenienti da tutta Italia e dall’estero, nell’ambito della quale è realizzata “Motor Gallery”.

E poi Bologna con le due ruote: Moto Morini con le sue Rebello e Settebello (su cui nel 1961 debuttò Giacomo Agostini); Malaguti, dal 1930 e ancora oggi produttiva a Castel San Pietro Terme; Italjet, fondata da Leopoldo Tartarini al rientro dal giro del mondo in moto; Motori Minarelli, originata dalla F.B.M. (Fabbrica Bolognese Motocicli) nata nel 1951 da Vittorio Minarelli e Franco Morini. E poi Ducati, che continua a essere punto di riferimento mondiale e che con il Museo Ducati, inaugurato nel 1998, offre un vero e proprio concentrato di storia e al contempo uno strumento di strategia di marketing. Sempre a Bologna Ferruccio Lamborghini nel 1963 apre lo stabilimento Automobili Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, tuttora operante e dove ha sede anche il Museo Lamborghini. Del 1965 è il primo capolavoro: la Miura, disegnata da Bertone e lanciata come la più veloce vettura di serie esistente al mondo.

E poi Imola, con l’Autodromo – uno dei pochi tracciati in cui si corre in senso antiorario –intitolato a Enzo Ferrari e a suo figlio Dino. In questa città hanno sede la Collezione “Benito Battilani”, che riunisce moltissime moto d’epoca prodotte da case italiane e straniere tra gli inizi del ’900 e il 1945, e la Collezione “Bruno Nigelli”, a Monte San Pietro, che comprende oltre 300 moto d’epoca tra cui, anche in questo caso, modelli molto rari e pezzi unici attraverso i quali è possibile ricostruire l’articolata storia delle due ruote nell’area bolognese.

Anche Ferrara ha legato il suo nome a Ferruccio Lamborghini, essendo egli nativo di Cento dove già nel primo dopoguerra aveva fondato la sua fabbrica di trattori, diventata una delle più importanti nel settore. Che la passione dei ferraresi per le quattro ruote venga da lontano è dimostrato anche dalla Scuderia San Giorgio, fondata nel 1947 sulla scia dell’entusiasmo suscitato dalla partecipazione alla XIV 1000 Miglia di due equipaggi ferraresi.

Perno dell’intera storia motoristica di Ravenna è il conte lughese Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana e medaglia d’oro nella Prima Guerra Mondiale (gli vengono attribuite 34 vittorie aeree). Quando nel 1923 Enzo Ferrari partecipò al vicino Circuito del Savio vincendolo – e fu anche la sua prima vittoria – conobbe i genitori di Baracca, che in seguito gli regalarono come portafortuna il “Cavallino Rampante” che il figlio aveva tenuto sulla carlinga del proprio aereo. Ravenna può vantare inoltre la presenza del Team Minardi che, fondato nel 1979, negli anni ’80 è stato presente in F.1 con alcuni ottimi piazzamenti, e la Collezione “Mauro Pascoli” nella quale Mauro Pascoli ha voluto raccontare la storia dello scooter, simbolo della rinascita del dopoguerra e fenomeno di costume.

Il viaggio su “SS9” prosegue poi con Forlì e Cesena, il cuore della passione tutta romagnola per il “motore”, che qui è inteso come “motocicletta”. Qui sono nati alcuni dei migliori piloti sulle due ruote: tra i più di recente Loris Reggiani (173 GP disputati, 8 GP vinti, 41 podi, poi commentatore sportivo RAI e Italia1) e Andrea Dovizioso (campione del mondo cl. 125 nel 2004). Da non dimenticare il meccanico forlivese Paride Mambelli, che fu “secondo” pilota di Tazio Nuvolari e poi seguì Enzo Ferrari a Modena.

Anche a Rimini la passione per i motori è all’insegna del motociclismo, a partire dai suoi tanti, grandi piloti: dall’amatissimo Renzo Pasolini (morto a Monza nel 1973 nello stesso incidente in cui morì anche Saarinen) e a Pier Paolo Bianchi (3 volte campione del mondo cl. 125), dal giovane Matteo Pasini all’altrettanto giovane Marco Simoncelli campione del mondo cl. 250 nel 2008, morto in gara nel 2011 e a cui è dedicato il “Misano World Circuit” (già “Circuito Internazionale Santa Monica”) nell’omonimo comune. A Rimini il motociclismo è anche produzione con la Bimota che, fondata nel 1973, è una delle aziende più piccole ma più conosciute. Esiste pure il “Museo Nazionale del Motociclo”, nato nel 1993 su iniziativa di tre amici (Corvatta, Savoretti e Zaghini), che riunirono le proprie collezioni. Custode molto competente e apprezzato della storia motociclistica italiana è lo Sport Club Moto e Auto d’epoca “Il Velocifero”, che organizza anche la parte specifica della celebrata Mostra tematica annuale “Old Time Show” di Forlì.

Infine la limitrofa Repubblica di San Marino ospita a sua volta “Maranello Rosso”, il Museo automobilistico Ferrari-Abarth fondato nel 1989, con 25 vetture Ferrari esposte; tra di esse la 275 GTB “Spyder Pininfarina” appartenuta a Marilyn Monroe, una 250 GTO del 1962, una vettura da Formula 1 condotta da Gilles Villeneuve. Sono invece 40 le Abarth, dei tipi Competizione, GT, Sport, Prototipi, Formula e Rally dalla 1000 Record Monza bialbero, detentrice del Record Mondiale sulle 72 ore, alla “131” vincitrice del Campionato Mondiale Rally.

E ancora video, fotografie dell’archivio Actual foto e i poster di Lauro Malavolti, che cercano di raccontare con le immagine una storia lunga un secolo.

Un omaggio particolare a Franco Gozzi, uomo Ferrari e vicino per decenni a Enzo Ferrari, che ci ha lasciato da poche settimane e viene ricordato con la sua ultima intervista video fatta in occasione della Mostra “Gilles Villeneuve e il suo tempo”.