Quasi 2 mila e 700 firme sono state raccolte a Modena nell’abito della campagna “Io Riattivo Il Lavoro” promossa nei mesi scorsi su tutto il territorio nazionale da numerose associazioni a sostegno della proposta di legge popolare per l’emersione alla legalità e tutela dei lavoratori delle aziende confiscate alla mafia.

Dopo 6 mesi di campagna, in Emilia-Romagna sono state raccolte 24.009 firme, di cui 2.685 a Modena, quarta provincia dopo Bologna, Rimini e Reggio Emilia.

Le associazioni promotrici della campagna “Io Riattivo il Lavoro” sono Cgil, Libera, Arci, Acli, Sos Impresa, Avviso Pubblico, Legacoop e Centro Studi Pio La Torre.

I promotori consegneranno le oltre 100.000 firme certificate, raccolte a livello nazionale, lunedì 3 giugno presso la Camera dei Deputati.

Cosa si propone il disegno di legge popolare? Fare vivere concretamente le imprese sequestrate e confiscate alle mafie, che quasi sempre sono destinate a chiusura, fallimento e liquidazione. Con conseguente perdita di posti di lavoro e danno sociale, oltre che economico in una fase di crisi come questa.

Le aziende confiscate in via definitiva, a livello nazionale, sono 16.392, quelle sequestrate potrebbero essere dieci volte tanto. Secondo una stima al ribasso i lavoratori coinvolti sono più di 80.000. L’Emilia Romagna è terza, tra le 13 regioni a Nord del Lazio, per numero di beni immobili confiscati alla mafia e solo seconda per numero di imprese sotto confisca.

Delle 26 imprese sequestrate/confiscate in Emilia-Romagna nessuna ha ripreso la normale attività produttiva e/o commerciale, e sono invece attualmente in regime di chiusura o liquidazione (si allega comunicato stampa del 26.1.2013 di presentazione della campagna “Io Riattivo il Lavoro”).