Il Consiglio provinciale ha approvato nella seduta di ieri un nuovo protocollo di intenti tra Provincia, Comune di Bologna e Conservatorio di Musica G.B.Martini per la gestione delle rispettive competenze a seguito del nuovo quadro normativo.

La legge affidava fino ad oggi alle Province la competenza nella realizzazione, fornitura, manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici da destinare a sedi di istituti e scuole di istruzione secondaria superiore, compresi, tra gli altri, i conservatori di musica.

La Provincia di Bologna quindi dal 1998 si è assunta gli oneri di manutenzione del Conservatorio G.B.Martini, quelli per interventi di ristrutturazione, ampliamento, adeguamento delle norme di sicurezza nonché le spese di gestione.

Il nuovo quadro normativo, ha trasformato i Conservatori di musica assimilandoli alle istituzioni universitarie e non più a quelle scolastiche. Il Consiglio di Stato nel 2008 ha inoltre espressamente esteso la normativa prevista per le Università, disponendo che i Conservatori si facciano carico della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, nell’ambito delle risorse trasferite dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Il protocollo sottoscritto ieri prevede quindi la risoluzione della Convenzione sottoscritta nel 1998 e la riconsegna al Comune della parte dell’immobile in cui ha sede il conservatorio (compresa la Sala Bossi), con l’impegno della Provincia a contribuire annualmente alle spese di gestione e a sostenere le attività realizzate.

La delibera è stata approvata, con un emendamento proposto da Raffaele Finelli (Pd), con 16 voti a favore (Pd e Gruppo Misto) e 9 contrari (Pid, Udc, Sc, Pdl, Fli, Lega).

L’emendamento inserisce un nuovo punto nel protocollo che “dà atto che gli impegni del Comune, della Provincia e del conservatorio troveranno specifica definizione in successivi e separati atti convenzionali e che in ogni caso gli impegni di carattere economico che la Provincia assumerà saranno formalizzati sotto forma di contributi, anche in considerazione del ruolo culturale e sociale che riveste il Conservatorio, il quale negli ultimi tempi ha rischiato addirittura la chiusura”.