“Expo2015, è il momento dei fatti”. Conclusa nel febbraio di quest’anno l’attività del gruppo di lavoro istituito dalla Regione nel 2009, il consigliere regionale della Lega Nord Stefano Cavalli chiede in un’interrogazione “un bilancio d’attività”, anche alla luce del protocollo attivo da quattro anni con la Lombardia. Il gruppo di professionisti era partito a gennaio 2009. Dal 23 aprile 2012 le redini dell’evento sono passate agli assessori Tiberio Rabboni e Giancarlo Muzzarelli.

“Non possiamo ignorare le parole della presidente di Expo2015 Spa Diana Bracco, che ha spronato a fare veloce, visti i ritardi accumulati nel passato. Chiediamo che vengano subito resi noti i progetti. Si è parlato troppo a lungo” dice Cavalli.

“E’ chiaro che l’Emilia Romagna non solo deve partecipare, ma deve avere una visibilità particolare all’interno di padiglione Italia, visto che l’enogastronomia è uno dei nostri principali tratti distintivi ed è in linea con il tema di Milano 2015 (‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’)”.

Cavalli sollecita, in particolare, “maggiore coinvolgimento del territorio piacentino, il più direttamente interessato da Expo, per posizione e vocazione” e – facendo seguito alle richieste giunte da Confagricoltura nei giorni scorsi – chiede inoltre che nel “Piano di sviluppo rurale in corso di redazione dalla Regione, si garantisca identica dignità alle cascine della prima cintura urbana e a quelle della provincia”. “Oggi, invece, a causa di una diversa classificazione, alle aziende agricole interne al perimetro del Comune di Piacenza sono precluse importanti risorse per investimenti, che sarebbero utili anche in chiave Expo2015”.

“E’ il momento di iniziare a parlare di contenuti – dice il consigliere leghista -. E finora se ne sono visti pochi. Rimangono grandi temi irrisolti. A Piacenza, ad esempio, attendiamo di sapere quale ruolo voglia giocare la Regione nella partita del collegamento veloce con Milano, quanto sia disposta a sostenere un grande progetto sul pomodoro da industria, eccellenza del nostro territorio, se abbia intenzione di fornire un sostegno al sistema agroindustriale e turistico della provincia, per la promozione di percorsi specifici”. “Siamo alla vigilia dell’appuntamento. Due anni passano in fretta. E’ tempo di concretizzare risultati”.