Il decreto emergenze e i provvedimenti per i territori colpiti dal sisma del maggio scorso sono stati il primo vero oggetto di scontro parlamentare tra Pd e M5S. Uno scontro, però, che è stato fatto sulla pelle dei terremotati, che sono passati da protagonisti ( se mai lo sono stati , in questa vicenda) a comparse, tirati per la giacchetta dai partiti in una gara a chi urlava di più.

A provvedimento approvato possiamo dire che qualcosa in più è stato ottenuto per l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni e la detassazione dei contributi. Il decreto contiene anche la proroga a dicembre del pagamento delle tasse, ma non è che sia un grande risultato per chi poi dovrà chiedere il mutuo agevolato per pagare le imposte.

Ma occorre avere l’onestà di dire che è stata persa l’ennesima occasione per far fare a questo territorio il deciso passo in avanti di cui ha bisogno.

Molti nodi rimangono ancora del tutto irrisolti, come la trasformazione del contributo con contratto di finanziamento in indennizzo a fondo perduto o l’introduzione di una fiscalità di vantaggio e la vergognosa tassazione dei contributi assicurativi, temi su cui c’è solo un generale impegno del governo ad affrontare il problema, quando non si sa.

Senza contare che permangono nodi irrisolti anche in Regione, come l’iter burocratico estremamente complesso e i parametri metrici nel calcolo del contributo che possono abbattere anche di parecchio il 100% di rimborso.

Il premier Letta durante la sua visita in Emilia promise di risolvere i problemi dell’Emilia emendando il decreto emergenze, ma alla fine si è dovuto approvare in fretta un provvedimento del governo Monti (quello per cui la ricostruzione è un lusso…) per non perdere anche quei pochi provvedimenti utili. Insomma, delle promesse di Letta è rimasto davvero poco.

Le polemica fra Pd e M5S ci interessano poco, quello che ci interessa è che si sblocchi una situazione che ha fatto sì che a un anno di distanza siano stati richiesti appena 183milioni di contributi per la ricostruzione. Troppo pochi, a fronte di un danno superiore ai 10miliardi di € per dire che la ricostruzione è partita.

 

(Stefano Lugli – Segretario PRC Federazione di Modena)