parmigiano_reggiano_5In quale misura l’uso di mais per alimentare gli impianti a biogas determina nel prodotto finale, utilizzato per concimare i campi, la presenza di clostridi, batteri che gonfiano le forme di Parmigiano Reggiano rendendole non idonee alla commercializzazione? E ancora: cosa succede se per alimentare gli impianti a biogas si utilizza mais inquinato da micotossine e dunque non idoneo all’alimentazione umana? Sono due dei progetti di ricerca che l’Assessorato regionale all’agricoltura finanzierà grazie a un bando che stanzia complessivamente risorse per 1 milione 600 mila euro. Altri importanti filoni di indagine che potranno essere finanziati riguardano tecniche agronomiche innovative che, riducendo l’utilizzo di acqua per irrigare e di azoto per concimare i campi, permettano di contenere anche, a parità di rese produttive, l’impatto ambientale delle coltivazioni. O anche nuove modalità di allevamento più attente al benessere animale e alla qualità dell’alimentazione. “A scopo cautelativo la Regione ha già provveduto a vietare lo spargimento di digestato proveniente da impianti alimentati a mais nelle zone vocate alla produzione di Parmigiano Reggiano – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – tuttavia il tema è di particolare importanza e merita ulteriori approfondimenti, vista la rilevanza della produzione interessata. E’ un esempio tra i tanti di come sia sempre più importante investire nella ricerca per un’agricoltura moderna e di qualità, amica dell’ambiente, che voglia continuare a crescere e competere”.

Con un altro bando la Regione stanzia infine 650 mila euro per sostenere iniziative di divulgazione e informazione in campo agricolo.

Nel nuovo portale regionale ER/Agricoltura, sono riportati i bandi con le indicazioni per la redazione dei progetti, la modulistica per la presentazione delle domande, il testo delle delibere n. 645 del 21/05/2013 e n. 713 del 3/6/2013.