carabinieriIeri sera, a Modena, i militari della locale Compagnia Carabinieri e del locale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro hanno effettuato un controllo ispettivo presso un’azienda manufatturiera di prodotti in pelle, all’esito del quale hanno proceduto alla chiusura dell’attività ed all’irrogazione di una maxi sanzione amministrativa di 14.000 euro.L’azienda, sita in via Pico della Mirandola e gestita da un cinese di 30 anni, si occupa in particolare del confezionamento di borse e borselli in pelle per conto di un marchio italiano. La chiusura e la multa sono stati adottati ai sensi della normativa per il contrasto al lavoro nero. Quando i militari dell’Arma hanno fatto il loro ingresso nella sede aziendale hanno infatti riscontrato che tra i 9 operai al lavoro (tutti di nazionalità cinese) solo 2 erano stati regolarmente assunti, mentre gli altri 7 erano stati impiegati “in nero”. Inoltre, poiché uno degli operai “in nero” è risultato irregolare nel territorio dello Stato, per il gestore nonché proprietario è scattata anche la denuncia penale alla Procura della Repubblica di Modena con l’accusa di sfruttamento di manodopera clandestina. Nel corso del controllo i militari hanno infine scoperto che tra gli operai c’era un catturando, ricercato da oltre 3 anni. Si tratta del cinese 29enne A.Q., formalmente residente a Cologno Monzese ma da tempo irreperibile, sul quale pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Milano a seguito di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di contraffazione di documenti di soggiorno e pubbliche autenticazione, commesso nel capoluogo lombardo. Dopo essere stato dichiarato in arresto l’uomo è stato associato alla casa circondariale “Sant’Anna” di Modena.