tabella_confartigianatoLa grave crisi del settore delle costruzioni non allenta la morsa neppure nel primo semestre del 2013, il mercato stenta infatti a ripartire e resta critica la situazione del credito, nonostante questo l’Emilia Romagna è l’unica regione in cui si registra un aumento dell’occupazione. Secondo il centro studi di Confartigianato, infatti, l’occupazione in edilizia, nell’ultimo anno, registra una diminuzione di 122 mila addetti, pari ad un calo del 6,7%. In tutte le regioni si registrano delle flessioni ad eccezione dell’Emilia-Romagna dove si registra un aumento del 9,4%; i territori con la maggiore tenuta sono l’Abruzzo (-0,8%) e Bolzano (-2,7%). Le situazioni più critiche in Calabria (occupazione in calo del 16,3%), Campania (-17,2%) e Friuli-Venezia Giulia (-20,6%)

“Un dato questo – commenta il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – su cui influisce la fase di ricostruzione post terremoto, un evento drammatico del quale avremmo tutti fatto volentieri a meno. Alla tragedia che ha colpito le popolazioni delle provincie di Modena, Ferrara e Bologna il 20 e 29 maggio 2012, sta facendo seguito lo stanziamento di fondi e la conseguente opera di ricostruzione che di fatto ha portato ad un aumento delle commesse per le imprese del settore edilizio. Al netto di questa opera di riedificazione anche in Emilia Romagna l’edilizia stenta a ripartire, negli ultimi sei anni la la produzione di nuove abitazioni ha perso il 53,9%, l’edilizia non residenziale privata ha fatto segnare una riduzione del 35,3%, le opere pubbliche, registrano una caduta del 38,2%; solo il comparto della riqualificazione degli immobili residenziali mostra una tenuta dei livelli produttivi a +11,1%. Dati questi che confermano la necessità di interventi strutturali per far ripartire l’edilizia, volano dell’economia, un settore fondamentale in una regione come la nostra”.