“La crisi del commercio si estende a tutto il territorio nazionale, colpisce ogni regione, in particolare la rossa Emilia, area dove le Coop padroneggiano da sempre. La congiuntura economica ha prodotto una diminuzione della domanda, maggiori difficoltà a sostenere i costi aziendali, un aumento della concorrenza e problemi ad accesso al credito. In Emilia-Romagna dall’inizio dell’anno ci sono state 432 nuove aperture di attività commerciali e ben 1282 cessazioni: il saldo negativo corrisponde a 850 attività. Una situazione di vero allarme.” A dichiararlo è il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.
“Se prendiamo – aggiunge Filippi – il dato nazionale, da gennaio sono oltre diciassettemila gli esercenti che hanno chiuso la saracinesca. Se analizziamo il commercio al dettaglio, la situazione è ancora peggiore, per ogni negozio che apre ne chiudono tre, si va verso un decadimento complessivo non solo delle imprese, ma anche dell’occupazione e dei servizi al consumatore nel territorio, in particolare nelle aree più disagiate.
Siamo giunti all’undicesima riduzione consecutiva dell’indice delle vendite al dettaglio e alla caduta, al netto della variazione dei prezzi, del 4,8% nel primo quadrimestre del 2013 rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno, l’Indicatore Consumi Confcommercio testimonia il netto peggioramento della crisi dei consumi nel corso degli ultimi dodici mesi.
E’ fondamentale intervenire al più presto, con forme di sostegno al settore del commercio. Dobbiamo necessariamente ridurre i costi degli esercenti, attraverso maggiori agevolazioni fiscali per le attività commerciali, ed in particolare per quelle al dettaglio, una diminuzione del costo del lavoro, una semplificazione burocratica ed un più agevole accesso al credito e, sul fronte della domanda, politiche di sostegno del reddito familiare. Non c’è più tempo, se la giunta regionale non saprà affrontare la situazione, a pagarne le conseguenze saranno tutti gli emiliano-romagnoli.”