Garantire la tutela dei consumatori all’insegna di qualità e trasparenza e, insieme, promuovere e valorizzare i mercati di produttori agricoli nel territorio come forme di commercio e di consumo attento e consapevole. Sottolineando questi obiettivi, l’assessore allo Sviluppo economico Stefano Prampolini ha presentato al Consiglio comunale oggi, giovedì 18 luglio, un regolamento, in linea con le direttive del ministero dell’Agricoltura, nato da un tavolo a cui sono state invitate le associazioni di categoria agricole.
“I prodotti presentati e venduti nei mercati di produttori agricoli a km zero, tengono conto delle stagioni garantendo genuinità e freschezza, favoriscono l’economia locale, il mantenimento delle tradizioni e il presidio del territorio e perseguono una politica di rapporto equo qualità/prezzo – ha spiegato Prampolini -. Nel riconoscere questo valore e alla luce dell’aumentata sensibilità per un’economia ‘etica’ e sostenibile finalizzata a una migliore qualità anche degli stili di vita – ha specificato l’assessore – abbiamo voluto che il regolamento si ispirasse ad alcuni principi”.
Sono sei quelli indicati nel regolamento: economia di relazione, intesa come attività che favorisce forme di conoscenza e comunicazione diretta tra consumatori e produttori, accomunati dal perseguimento di obiettivi comuni come la salute, l’ambiente e la dignità del lavoro; filiera corta, come scelta strategica per favorire l’economia locale preservandone colture e culture, e stimolando la produzione di alimenti di qualità per la vendita diretta con contenimento dei prezzi; agricoltura contadina, come moderna forma di produzione, alternativa a quella industrializzata, che valorizza il lavoro, garantendo un reddito dignitoso agli agricoltori; equità e trasparenza del prezzo; agricoltura biologica e biodinamica come modalità di produzione che preserva l’ambiente e la salute di chi lavora e di chi consuma i prodotti della terra; contrasto allo spreco, in quanto l’acquisto direttamente dai produttori permette di saltare passaggi della filiera commerciale evitando sprechi legati alla logistica di distribuzione, e consente di ridurre i rifiuti da imballaggi.
Il regolamento per i mercati agricoli a km zero presentato al Consiglio comunale di Modena giovedì 18 luglio, indica le tipologie di aziende agricole ammesse, singole o associate, ma comunque registrate all’elenco imprese della Camera di commercio e con sede in regione, con ulteriore certificazione per i mercati biologici. Possono vendere, tra l’altro, frutta e verdura (in prevalenza di stagione e proveniente dalla regione o comuni confinanti), ma anche farine e prodotti da forno, latte e derivati e prodotti trasformati, come confetture e formaggi o miele e vini, così come uova, carni e fiori e piante. Tutto deve essere rispondente alle norme e in prevalenza a km zero, con precise informazioni al consumatore sulla provenienza e chiare indicazioni di prezzo che, nel caso di prodotti trasformati, ci si impegna a mantenere come quello praticato in azienda.
I mercatini, che possono esseri affidati a soggetti gestori o coordinatori incaricati anche di far osservare le regole, potranno ospitare, in accordo con le Circoscrizioni – che ne sono spesso copromotrici per il valore di animazione e servizio ai quartieri -, anche visite e attività didattiche di scuole ed eventi collaterali. L’ordine di preferenza per la formazione di graduatorie per eventuali posteggi da assegnare premierà con 3 punti le aziende della provincia di Modena, con 2 quelle con certificazioni biologiche e, infine, con 1 punto quelle che coltivano e producono prodotti tipici locali o protetti da marchi di tutela.
Nella valutazione per la selezione dei gestori, il Comune assegnerà un criterio di preferenzialità ai progetti di mercato che contribuiscono attivamente alla lotta allo spreco, ad esempio con accordi tra produttori e soggetti terzi come associazioni di volontariato, per consegnare a circuiti di recupero o riutilizzo quei prodotti che, al termine della giornata di mercato, sono considerati non più “vendibili” ma sono ancora commestibili e utilizzabili nel rispetto delle norme sanitarie.
Tra gli obblighi ci sono pure quello di adottare modalità tese a ridurre in peso e volume gli imballaggi utilizzando, anche nel rapporto con la clientela, materiale a basso impatto ambientale o riciclabile, e quello di mantenere in ordine e pulizia l’area del mercato, provvedendo alla raccolta differenziata dei rifiuti.
Il regolamento prevede controlli, affidati alla Polizia municipale e con la collaborazione delle Circoscrizioni, delle associazioni e dei gestori per il rispetto delle regole, nonché un articolato di sanzioni economiche con possibilità anche di sospensioni o esclusioni.
A MODENA SE NE SVOLGONO 12
Da quando, nel 2005, si inaugurò “Biopomposa”, il primo mercatino interamente biologico su spazio pubblico istituito da un Comune in Emilia Romagna, a Modena i mercati a filiera corta dei produttori agricoli del territorio sono diventati dodici.
I dodici mercati modenesi dei produttori agricoli in collaborazione con le Circoscrizioni, si svolgono, infatti, in altrettante zone della città, tra il centro e i parchi e i luoghi di aggregazione dei quartieri, con nomi diversi a seconda delle caratteristiche e degli organizzatori.
Oltre al “capostipite” BioPomposa, che si svolge in piazza Pomposa al martedì dalle 8 alle 14 e il sabato dalle 9 alle 19, in centro storico si svolge anche il mercato Campagna amica di piazza San Francesco, tutte le domeniche dalle 7.30 alle 13.30.
Altri mercati Campagna amica si svolgono al parco XXII aprile al venerdì dalle 8.30 alle 13, al quartiere Sacca in via Monari di domenica dalle 8 alle 13, al Torrenova di via Nonantolana al mercoledì dalle 14.30 alle 18.30 e al parco della Resistenza al giovedì dalle 14.30 alle 19.30, mentre in piazza Liberazione si svolge un mercato Campagna amica km zero al sabato dalle 15 alle 19.
Due sono i mercatini biologici “Buono, sano e locale”: al parco della Repubblica al martedì dalle 17 alle 20 e al parco Amendola al venerdì negli stessi orari.
Al parco Ferrari al venerdì dalle 14 alle 20 c’è il mercato Campagna in città; in via Gottardi il giovedì dalle 8 alle 13 il mercato dei produttori agricoli Cia. Infine, al giovedì dalle 9 alle 14, il parco Pozzo ospita il Bio mercatino biologico del giovedì.
Per informazioni si può telefonare al servizio progetti economici del Comune di Modena (059 2032553) o consultare il sito internet (www.comune.modena.it/economia).
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
L’Aula ha approvato il Regolamento per lo svolgimento dei mercati di produttori
Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 18 luglio, ha approvato con il voto favorevole di Pd, Sel e Lega nord, e l’astensione di Fratelli d’Italia, Udc, Modenasaluteambiente.it, Modena futura e Pdl la delibera emendata che definisce il Regolamento per lo svolgimento dei mercati di produttori agricoli nel Comune di Modena.
Prima del voto numerosi consiglieri sono intervenuti sull’argomento. Ad aprire il dibattito è stato Sergio Celloni di Mpa, che ha proposto la realizzazione di un mercato a chilometri zero in ogni quartiere “così possiamo arrivare a chiudere la grande distribuzione – ha affermato – che offre un rapporto venditore-consumatore non personale, non formativo e non buono da vari punti di vista”.
Per il Pdl, Sandro Bellei ha espresso il dubbio che diciture come prodotti a chilometri zero, filiera corta e biologico “siano solo etichette per attirare i consumatori e non diano necessarie garanzie. Vedo nella delibera una eccessiva burocratizzazione di un mercato che finora non lo è mai stato – ha aggiunto – e cercherei per questo di rendere la regolamentazione un po’ meno stringente, nel limite del possibile”. Olga Vecchi ha espresso l’esigenza di superare la lunga filiera che porta a prezzi elevati di prodotti come verdura e frutta, e che crea un’economia negativa e un ambiente inquinato a causa dei trasporti. Non credo però che questi mercatini siano la soluzione e trovo che il regolamento presentato sia sin troppo stringente”. Della stessa idea anche il capogruppo Adolfo Morandi ha espresso perplessità sul regolamento, “in particolare quando definisce che i soggetti addetti alla vendita debbano essere produttori agricoli locali e poi tra le merceologie ammesse inserisce i molluschi, che non credo vengano prodotti nei campi”.
Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha detto di condividere le finalità della delibera “perchè spinge al contrasto degli sprechi, all’agricoltura biologica, alla trasparenza dei prezzi e alla filiera corta, sollecitando lo sviluppo di una coscienza verso un consumo di cibi più sani. Potrebbe essere possibile prevedere periodi più brevi o stagionali per la partecipazione ai mercati – ha evidenziato – perché un’azienda può non avere prodotti per tutti i periodi dell’anno”.
Elisa Sala del Pd ha evidenziato l’utilità dei mercati vicino a casa “per le persone che non si spostano. E’ fondamentale poter scegliere – ha proseguito – e, se anche si spende qualcosa di più, avere un riferimento a cui rivolgersi se il prodotto non è dei migliori. Infine, è molto importante l’aspetto educativo del mercato a chilometri zero sui prodotti locali e di stagione, soprattutto verso i giovani consumatori”. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha evidenziato come il Comune intenda “promuovere e sostenere i mercati dei produttori agricoli del territorio. Si tratta di mercati che esistono da tempo – ha aggiunto – e in città ce ne sono diversi per cui si è reso necessario regolarli e, se possibile, potenziarli”.
Anche Ingrid Caporioni di Sel ha evidenziato la valenza culturale di queste attività per le giovani generazioni. “E’ una delibera importante perché offre una buona e diversa visione culturale, che va incontro alla conoscenza e alla cultura del nostro territorio”, ha detto. “A scuola si lavora molto sulle stagioni: la conoscenza dei cambiamenti e dei prodotti di ogni periodo non è affatto scontata tra i giovani”. Della stessa idea il capogruppo Federico Ricci, che ha parlato di “ottima iniziativa per arrivare ai distretti di economia solidale. Sel ha sempre dato un contributo a queste attività e ritiene che la delibera sia uno strumento utile per promuovere lo sviluppo economico, sociale, civile e ambientale, che può incoraggiare ulteriormente l’agricoltura contadina”.
In chiusura, l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini ha sottolineato come questi mercati stiano sviluppando “nuove economie, momenti di coesione sociale e momenti educativi, con la creazione di un collegamento tra città e campagna, tra luogo di produzione e luogo di consumo. Il rapporto relazionale che va oltre il mero gesto di acquisto – ha concluso – è fondamentale”.