I Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme hanno arrestato una tunisina quarantaseienne per resistenza a pubblico ufficiale. L’arresto è scattato al termine di un intervento avvenuto nel tardo pomeriggio di qualche giorno fa in via Cà Venturoli, dove una donna aveva telefonato al 112 richiedendo l’intervento “immediato” di una pattuglia dell’Arma. All’arrivo dei Carabinieri, la donna, poi identificata nella tunisina arrestata, dichiarava spontaneamente di essere una clandestina e di voler tornare in patria perché in Italia non ci voleva più stare. I Carabinieri tranquillizzavano la richiedente, tentando di capire quali fossero i motivi che avessero spinto la stessa ad avanzare una richiesta così insolita. Alla base di tutto c’era stata una discussione avvenuta qualche minuto prima con un tunisino che, dopo aver ospitato la donna presso il suo appartamento per qualche giorno, aveva deciso di allontanarla da casa. La situazione è degenerata quando i Carabinieri hanno dovuto identificare la donna per accertare se quello che aveva dichiarato corrispondeva alla verità. La tunisina, che aveva espressamente affermato di tornare in patria, ci ha ripensato e si è sfogata contro un Carabiniere che è rimasto ferito a un ginocchio. Per lui sei giorni di prognosi. Alla fine, la donna, gravata da precedenti di polizia contro il patrimonio e la persona, tra cui un reato per abbandono di minori e incapaci, è stata ammanettata e condotta in caserma per ulteriori accertamenti. La donna è risultata colpita da un provvedimento di espulsione, un atto emesso lo scorso maggio dall’Ufficio stranieri della Questura di Bologna. In attesa della sentenza, prevista per il prossimo sabato, l’AG ha disposto nei confronti della donna la misura dell’obbligo di presentazione alla PG.