ferrovia_binariEnnesimo rincaro dei biglietti ferroviari, ma quanto si spende in grandi opere spesso inutili? Con il solo costo del People Mover si garantirebbe il servizio ferroviario in Provincia di Ravenna per 10 anni.

Dal 1 Agosto scatta l’aumento dei biglietti ferroviari, a fronte di “riduzioni limitate” dei servizi offerti, come precisato dall’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri. Dunque, ci sarà un aumento dei prezzi, ma “in compenso”, si riduce il servizio.

“La giustificazione per l’ennesimo aumento dei costi del trasporto pendolare – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente di Legambiente A. Cederna – è anche questa volta il taglio dei trasferimenti statali, che pure ci sono, anche e soprattutto per via del costo delle grandi opere realizzate negli ultimi anni, spesso inutili, a volte addirittura incompiute. Forse però andrebbe anche spiegato che il vero problema è che si preferisce indirizzare le risorse disponibili sempre verso altre opere: strade, autostrade, passanti, bretelle e così via, lasciando al trasporto ferroviario solo le briciole”.

Molti infatti i progetti che riguardano la nostra regione, con richieste per la realizzazione di infrastrutture stradali per decine di miliardi: solo l’autostrada Orte-Mestre richiederebbe 10 miliardi di euro, per non parlare poi del People Mover, della Tirreno Brennero, della Cispadana, del Passante Nord di Bologna.

 

“I nostri amministratori chiedono a gran voce finanziamenti per realizzare queste grandi opere, spesso inutili, vista anche la decisa diminuzione di traffico sulla rete stradale e autostradale di questi ultimi anni, complici anche la crisi economica e il prezzo dei carburanti – ha aggiunto Rambelli – al contrario, nonostante il numero dei viaggiatori sulla rete ferroviaria sia in costante aumento, i treni restano la “cenerentola” del trasporto”.

Negli ultimi 10 anni infatti i finanziamenti statali per infrastrutture sono andati in massima parte alla realizzazione di strade e autostrade, destinando al trasporto ferroviario appena il 15% delle risorse. Non va molto meglio con i fondi regionali, che in Emilia-Romagna hanno visto nel periodo dal 2003 al 2012 il 73,73% degli investimenti destinati alle strade e il 26,27 alle ferrovie (dati rapporto Pendolaria 2012)

“Calcolando un costo medio di esercizio di 8 euro al km – ha concluso Rambelli – con i soli 100 milioni di euro previsti per la realizzazione del “People Mover” si potrebbe garantire la disponibilità di un treno ogni ora su tutta la rete ferroviaria della Provincia di Ravenna per i prossimi 10 anni, creando quindi una connessione rapida e agevole tra i vari comuni e nei collegamenti con Rimini, Firenze, Bologna e Ferrara, con ovvie ripercussioni anche sull’offerta turistica. Ci si può solo immaginare quale servizio si potrebbe garantire in regione se solo una o due delle grandi opere autostradali in progetto venisse cancellata per destinare le risorse al trasporto ferroviario. Dunque non ci sono davvero risorse oppure più semplicemente si preferisce spenderle per altri progetti?”

Il circolo Legambiente A. Cederna sta inoltre lavorando ad un documentario sul servizio ferroviario, in collaborazione con i circoli Legambiente ImolaMedicina, Matelda di Ravenna e Lamone di Faenza, che ha visto inoltre la realizzazione di un censimento dei servizi presenti nelle stazioni ferroviarie e la realizzazione di una “gara” tra auto, autobus e treno sulla linea Imola-Bologna.