Il mese di luglio a Modena si chiude con una temperatura media mensile di 27.3°C, nettamente al di sopra dei 22.5°C di media climatica di riferimento per il trentennio 1981-2010, risultando così il quarto mese di luglio più caldo dall’inizio delle osservazioni, che si raccolgono meticolosamente da oltre 180 anni presso la stazione di rilevazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale, sede dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Questa temperatura media, superiore a quella dei bollenti luglio 2003 (anno in cui però agosto e perfino giugno furono ben peggiori del mese di luglio stesso) e 1950, è stata superata per quanto riguarda la città di Modena solo nel 2006 (27.6°C), nel 1983 (27.8°C) e nel 2012 (27.9°C), che stato in assoluto il mese di luglio più caldo.
“Notevole – aggiunge l’esperto Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – anche l’accoppiata giugno-luglio, che con una media nel bimestre di 25.4°C risulta il quinto più caldo, superato solo nel 1950, nel 2006, nel 2012 e nel 2003. Il podio, come si nota e a conferma di estati sempre più calde, è tutto nel XXI secolo”.
Quanto a piogge, dopo i primi 5 mesi dell’anno straordinariamente piovosi, si assiste ora ad una preoccupante controtendenza “secca e avara di piogge”. “A poco infatti servono gli sporadici violenti temporali – aggiunge Luca Lombroso – che portano più danno che utile”. Il mese di luglio chiude a Modena con soli 2.5 mm di pioggia ed è fra i più secchi di sempre. Se si aggiungono i 14 mm di giugno, nell’ultimo bimestre si realizza un totale di 16.5 mm. “Quantitativi di pioggia inferiori – commenta Luca Lombroso – li abbiamo riscontarti solo nel 1935 con 15.1 mm e lo scorso anno con 9.3 mm”.
A completamento di queste osservazioni dall’Osservatorio Geofisico universitario di Modena si è analizzato il soleggiamento, che in luglio è ammontato a complessive 298 ore, pari al 64% del soleggiamento astronomico disponibile. “Si tratta – fa sapere il meteorologo Luca Lombroso – di una performance veramente buona per chi sfrutta come fonte rinnovabile l’energia solare. Se si prende il dato espresso in radiazione solare, pari a circa 750 MJ/m2 che corrispondono a 208 kWh/m2, si può affermare, senza volerci addentrare in altre spiegazioni, che tante ore di sole potrebbero valere una vera e propria <pioggia di petrolio virtuale, gratuito ed ecologico> risparmiato!”.
Previsioni. Questo quadro – secondo l’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – costituisce i presupposti per un’altra estate da archiviare fra quelle roventi, ormai caratteristiche di questo principio di XXI secolo. L’anticiclone africano, infatti, è stato solo attenuato dalla perturbazione di lunedì 29 luglio e sta riprendendo in fretta vigore. In questi ultimi giorni le temperature sono risultate sopportabili e in linea con la stagione, ma nel fine settimana il termometro risalirà e ancora una volta potremmo misurare le temperature massime con un termometro clinico, ovvero “da febbre”.
“Per chi volesse provarci – commenta con ironia Luca Lombroso – ricordo che le norme WMO prescrivono la misura in <capannina meteorologica> o appositi schermi, ma per un esperimento domestico indicativo può bastare collocare il termometro all’ombra, evitando che il termometro sia colpito direttamente dai raggi del sole”.
Ci sono probabilità che si superino le temperature di domenica 28 luglio? “Per ora – conclude Luca Lombroso – non dovremmo sfondare il record, ma stavolta l’ondata sarà più lunga e i <giorni da febbre> perdureranno da sabato 3 agosto fino a metà della prossima settimana. Tuttavia, è prematuro prevedere quando sarà la <fiammata finale> di questa nuova ondata prima della auspicata rinfrescata. Ancora una volta potrebbe però avvenire a prezzo di violenti temporali”.




