Luigi_Tollari_UilPer quanto riguarda la situazione occupazionale della nostra provincia questa estate sta assumendo i contorni di un periodo tra i più neri della nostra storia. Non c’è un settore, non c’è un comparto che fa eccezione, soprattutto nella piccola e media impresa, nel manifatturiero come nelle costruzioni, nell’artigianato, nel commercio e nei servizi. La definitiva chiusura dei rapporti di lavoro sovente non è determinata dalla fine degli ammortizzatori sociali, ma da una forte pressione degli istituti di credito che stanno determinando un modello socialmente insostenibile; quello che a pagare la crisi siano le fasce più deboli. La scomparsa dei posti di lavoro ha un immediato effetto sui consumi, sul costo sociale che non può essere scaricato sui sempre meno “produttori”.

E con la frustrazione, l’incertezza del reddito, migliaia di famiglie modenesi devono ormai fare i conti giorno dopo giorno. I dati di questa estate sono sconcertanti, chiusure, fallimenti, concordati: altro che fine della crisi!

L’ incertezza legislativa sugli ammortizzatori sociali conservativi , ha accelerato il processo di collocazione in mobilità dei dipendenti in esubero. Il contenzioso legale e il conflitto sociale più esasperato, anche se alla lunga non paga, diventa uno sfogo inevitabile per chi col lavoro perde le proprie certezze e le proprie sicurezze. Occorre che il sindacato faccia un salto di qualità. Dobbiamo cominciare a ragionare sul fatto che quel minor lavoro che c’è venga ripartito tra più lavoratori senza che questo produca maggiori costi per le imprese.

Bisogna tentare strade nuove come i contratti di solidarietà e dove anche questi oramai siano esauriti, occorre rendere strutturali le riduzioni di orario, per permettere la salvaguardia di posizioni di lavoro e professionalità altrimenti destinate a perdersi. Su questi temi è bene che il nostro territorio, le istituzioni, le associazioni sindacali e di categoria e le organizzazioni datoriali comincino ad interrogarsi. La coesione sociale, la prevenzione e la risoluzione dei tanti conflitti presenti può partire da qui.

(Luigi Tollari, UIL Modena)