casa-serena-sassuoloIl giorno 8 Agosto la struttura di Casa Serena fra polemiche e complimenti ha compiuto 42 anni. Personalmente per il bene che voglio alla città e il bene che voglio agli anziani che sono ospiti della struttura, compresa mia madre, mi auguro che resti li ancora per tanti anni e poterla trovare efficiente e funzionale come è ora anche quando ci andrò ad abitare io.

Come già detto in un mio intervento l’Amministrazione comunale di Sassuolo può essere orgogliosa di avere una struttura comunale pubblica così bene organizzata e funzionale con pochi eguali, a mio parere, non solo in provincia ma forse anche a livello regionale.

La sua ubicazione ne fa una struttura di pregio assieme a tutta l’area circostante, soleggiata ma anche ventilata dall’aria che giunge dal Secchia che la rende salubre.

Non altrettanto si potrà dire della nuova struttura che sorgerà in una gola, a ridosso di una struttura ospedaliera che per ovvi motivi, darà meno tranquillità e benessere per quanto riguarda l’ambiente circostante.

Credo che chi voglia bene ai nostri vecchi farebbe tutto il possibile per lasciarli li, al di là di strategie politiche, economiche e sociali che credo ne avrebbero un riscontro negativo in tutti i sensi.

L’unica soluzione accettabile, sempre a mio parere, sarebbe quella, pare irrealizzabile, di togliere un ambiente salubre in cambio di un ambiente comodo che potrebbe essere come propone il coordinatore provinciale del PSI Mario Cardone la struttura dell’ex ospedale civile parte del centro storico, facilmente fruibile da chi a Casa Serena usufruisce del servizio diurno e troverebbe certamente il gradimento di tutta la popolazione espressa fin dalla chiusura del vecchio ospedale.

Non so se l’Amministrazione Pubblica possa vantare anche a carico degli enti l’esproprio per pubblica utilità.

Considerando Casa Serena la casa di mia madre che potrà diventare casa mia e casa di noi tutti, spero che dopo la visita sopralluogo che alcuni amministratori faranno alla struttura e agli anziani il 15 di Agosto ci sia un ripensamento da parte della Giunta per quanto riguarda la struttura e gli venga riconosciuta la potenzialità ricettiva che non so per quale motivo mi pare non gli venga riconosciuta, come quantità e qualità di servizio dato agli anziani e a tutta la collettività della nostra città, che probabilmente nemmeno sospetta la qualità e la potenzialità di questo nostro servizio, sottovalutato e sottosfruttato da anni, eventualmente sarebbe accettabile rinunciare a parte del terreno circostante di proprietà per affrontare le spese della ristrutturazione.

Umberto Candeli (Gruppo Giardino Solidarietà)