lavoro-commessaCon il “Decreto Salva Italia” del Governo Monti è avvenuta una completa liberalizzazione delle aperture dei negozi, che possono essere operativi ventiquattro ore su ventiquattro, tutti i giorni dell’anno.

La deregolamentazione degli orari nel commercio ha prodotto, in modo ormai ampiamente dimostrato, effetti opposti a quelli annunciati dai suoi promotori. Mentre gli obiettivi dichiarati erano quelli di aumentare i posti di lavoro e sostenere i consumi interni continuiamo a constatare una vertiginosa tendenza diametralmente opposta. L’occupazione nel settore del commercio non cresce, anzi cala. Aumentano a dismisura le chiusure del piccolo e medio commercio che non è in grado di reggere la fortissima crisi e le inutili aperture per 365 giorni all’anno.

In questo contesto la Grande Distribuzione Organizzata non solo non ha creato nuova e buona occupazione, ma non ha assorbito nessuno dei disoccupati creati a seguito delle chiusure del piccolo e medio commercio. Il risultato per i lavoratori occupati nella Grande Distribuzione è di conseguenza un grande appesantimento dei carichi di lavoro per garantire tutte le aperture.

A questo va aggiunto che aumenta a dismisura il lavoro nero ed irregolare e l’assenza dei dovuti riposi compensativi in quelle realtà che non hanno organici tali da garantire le aperture in tutte le giornate festive.

Chiediamo quindi con forza anche al Governo in carica di prendere rapidamente in mano questa vicenda che non sta producendo alcuna crescita per il Paese e di riportarla alla sua naturale gestione nei tavoli regionali e territoriali dove sarà possibile valutare le reali necessità commerciali.

Chiediamo ai datori di lavoro che impongono il lavoro festivo, facendo leva sulla paura della perdita del posto di lavoro, di porre fine al ricatto. Nel Contratto collettivo nazionale di lavoro sono individuate dodici date, che coincidono con festività nazionali quali il 25 aprile, Ferragosto o il 2 giugno, nelle quali i dipendenti non possono essere obbligati a recarsi al lavoro. In quei giorni, infatti, l’azienda non può costringere i lavoratori a presentarsi, ma deve appurare preventivamente la loro disponibilità.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto notizia infatti di una sentenza che riconosce il diritto al lavoro festivo come “volontario”, un’importantissima vittoria dei lavoratori che pone in evidenza che la difesa del contratto nazionale, anche attraverso le aule dei tribunali, può porre freno alle aperture selvagge previste dal “Decreto Salva Italia.

In attesa della necessaria soluzione politica, che auspichiamo rapida, le Organizzazioni Sindacali modenesi del settore che già in data 26 marzo u.s. avevano dichiarato sciopero nelle festività di Pasqua (31 marzo), Lunedì dell’Angelo (1 aprile), Festa della Liberazione (25 aprile), Festa del Lavoro (1° maggio), Festa della Repubblica (2 giugno) e Ferragosto (15 agosto) confermano per giovedì 15 Agosto 2013 la giornata di sciopero.

Lo sciopero riguarderà tutte le attività commerciali e quelle svolte all’interno dei Centri Commerciali della provincia di Modena.

(Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil Modena)