Giulio-Magagni-EmilBancaEmil Banca ha chiuso una delle migliori semestrali dall’inizio della crisi. Nonostante il rimborso di un prestito obbligazionario di 30 milioni di euro collocato sui mercati internazionali, nel primo semestre la raccolta diretta della banca di credito cooperativo presente con 48 filiali nelle province di Modena, Bologna e Ferrara è cresciuta di quasi 37 milioni di euro; Emil Banca conta circa 200 nuovi correntisti alla settimana (lo scorso anno la media era di 163). L’utile lordo del semestre si attesta sui 2,6 milioni di euro, dopo aver accantonato quasi 15 milioni di euro a fronte di eventuali perdite sui crediti. Anche se continuano ad aumentare le sofferenze, nei primi sei mesi 2013 oltre mille posizioni hanno migliorato il loro grado di rischio, mentre sono diminuite quelle classificate ad andamento anomalo. «I risultati positivi della semestrale – dichiara il presidente di Emil Banca Giulio Magagni – sono da ricondurre anche a un riposizionamento della banca che, come indicato nel piano strategico, si sta riorientando verso il target medio-piccolo, secondo lo spirito originario delle banche di credito cooperativo». In valore assoluto gli impieghi sono diminuiti di circa 40 milioni di euro (-2,4 per cento), mentre il numero di operazioni di finanziamento concluse è aumentato del 20 per cento.

Daniele Ravaglia«Il calo degli impieghi non significa che abbiamo abbandonato le imprese locali – afferma il direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia – Nel primo semestre, infatti, le pratiche deliberate ammontano a 587 milioni di euro, mentre quelle respinte si attestano sui 20 milioni di euro, pari al 3,7 per cento del totale». Da sottolineare, poi, il successo del progetto avviato a febbraio assieme al Fei (Fondo europeo per gli investimenti), che ha permesso ad Emil Banca di dedicare 6 milioni di euro al microcredito per lo sviluppo, erogando piccoli prestiti (inferiori a 25 mila euro) per la nascita e la crescita di nuove imprese, senza la richiesta di garanzie reali da parte degli imprenditori. In questi mesi sono stati deliberati più di sessanta prestiti, per un totale di oltre un milione di euro; la metà ha finanziato la nascita di piccole attività imprenditoriali nei Comuni colpiti dal sisma. «Il credito cooperativo è nato storicamente per aiutare le classi meno abbienti – ricorda Ravaglia – Nei momenti di crisi abbiamo sempre svolto una funzione di sviluppo locale e sostenuto il territorio. Oggi rinnoviamo il nostro impegno per fornire alle fasce meno protette gli strumenti per crescere, sia con l’attività quotidiana basata sui principi della cooperazione e solidarietà, sia – conclude il direttore generale di Emil Banca – attraverso la messa in campo di progetti specifici».