euro-denaroSi fa sempre più acuta l’emergenza credito per artigianato e piccole imprese: tra maggio 2012 e maggio 2013 i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti di 41,5 miliardi di euro pari a -4,2%, mentre i crediti che le imprese vantano verso la Pubblica Amministrazione ammontano a ben 91 miliardi. “Questa morsa – evidenzia il Presidente Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli – sta stritolando le nostre imprese penalizzate anche dall’aumento dei tassi di interesse saliti anch’essi nell’ultima rilevazione di Confartigianato. Il credito è la prima emergenza per artigiani e piccole imprese, a ruota seguono fisco e burocrazia, zavorre che ne limitano fortemente la capacità di competere. L’emergenza vera è la mancanza di investimenti in tecnologie e beni strumentali, questo significa che all’uscita dalla crisi l’Italia si troverà in grandi difficoltà rispetto ai nostri competitor europei, la Germania su tutti”.

Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane perché nell’ultimo anno lo stock di finanziamenti è diminuito del 5,7% e si attesa oggi a 52,5 miliardi di euro, che rappresenta solo il 5,5% del totale credito concesso alle imprese (958 miliardi di euro). Anche l’Emilia Romagna risente pesantemente delle restrizioni del credito annullando praticamente quella diversità positiva che la caratterizzava in passato: su quasi 105 miliardi di euro al sistema produttivo regionale solo 6 miliardi (5,8%) vanno all’artigianato che con le sue 140.000 imprese rappresenta il 18% del Pil, quasi il 20% dell’export della nostra regione. Si accentua inoltre la sperequazione nell’erogazione del credito perché in Emilia-Romagna alle imprese con meno di 20 addetti, che sono il 95% del totale, va solo il 18% dei finanziamenti, mentre al restante 5% (quelle medio-grandi) va ben l’82% del credito.

Confartigianato Emilia-Romagna è impegnata in modo attivo per tutelare la categoria, mettendo in campo importanti strumenti atti a favorire l’accesso al credito quali Unifidi (Consorzio regionale di Garanzia); un’importante società di leasing, e la convenzione regionale di tesoreria con il sistema bancario. A questi strumenti occorre affiancare però politiche attive per il credito a tutti i livelli (Stato, Regione, Camere di Commercio ecc.) perché se non si riattivano canali aperti, specie per le piccole imprese, è utopistico pensare a invertire la rotta con una necessaria ripresa degli investimenti e dell’occupazione.

“Con la Regione Emilia-Romagna si è aperto un serrato confronto sulle esigenze finanziarie del nostro sistema produttivo, per questo – sottolinea il Presidente Marco Granelli – occorre passare rapidamente dalle analisi alle misure concrete di sostegno alle piccole imprese. Il bilancio della Regione 2014, il Por 2014-2020 e la preannunciata legge sull’attrattività del sistema economico regionale sono occasioni che non possono disattendere le attese della nostra categoria”.

Credito vuol dire anche tutelare consorzi. Unifidi più grande consorzio d’italia. Visti come strumento di interesse per il pubblico. Pubblici poteri facciano fronte a queste nostre esigenze.