Dante_MazziLa nuova Autorizzazione Integrata Ambientale di fatto è lo strumento tecnico per aggirare il principio politico dell’autosufficienza per il conferimento dei rifiuti urbani al termovalorizzatore. Era un caposaldo del PPGR del 2005 per ottenere il voto di Rifondazione Comunista e Verdi in Provincia. Ora che il PD ha l’autosufficienza politica il Presidente Sabattini cambia le carte in tavola e senza bisogno neppure di una delibera di Giunta o di Consiglio ma con una semplice determina dirigenziale liquida burocraticamente il principio di autosufficienza come un semplice atto dovuto.
Ancora una volta ha prevalso il ruolo subalterno della Provincia, che, obbedendo a Hera e al Comune di Modena, ha autorizzato l’utilizzo a pieno regime dell’impianto di via Cavazza. A causa della crisi economica e dei comportamenti virtuosi dei cittadini la diminuzione delle quantità di rifiuti da bruciare danneggia Hera e il Comune di Modena. E allora per aumentare i volumi si importano rifiuti da altre province.
Poco importa se paradossalmente viene fatto a danno dei cittadini e della qualità dell’aria e dell’ambiente.
E’ bene ricordare che per l’incenerimento dei rifiuti provenienti da altri comuni Hera versa al Comune di Modena un “corrispettivo per disagio ambientale”, una importante voce di entrata per le casse comunali.
Hera recupera interamente questo costo da quei Comuni che conferiscono i rifiuti da bruciare e gli stessi Comuni a loro volta provvedono a rivalersi sulle tariffe pagate dai cittadini. Alla fine, tirando le somme, Hera si procura a costo zero il propellente per il pieno funzionamento dell’impianto del termovalorizzatore e l’intera spesa rimane comunque a carico dei cittadini.
Ai residenti nel comune di Modena tocca invece la beffa. E’ di fatto riconosciuto il ‘disagio ambientale’, ma viene pagato al Comune di Modena senza nessun beneficio per i cittadini, che sono comunque danneggiati per il peggioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente. E neppure vengono premiati i loro sforzi sul fronte della raccolta differenziata, perché l’attività del termovalorizzatore deve continuare a pieno regime e possibilmente aumentare.
Peggiore sorte spetta ai cittadini dei Comuni limitrofi che pagano per i rifiuti conferiti al termovalorizzatore e contestualmente subiscono il danno ambientale, perché è dimostrato che gli effetti negativi non sono circoscritti al territorio di Modena, ma si espandono verso altri comuni, quali Nonantola, Bomporto e Bastiglia.
Nel 2005 affermammo che quei documenti scritti e approvati dalla sinistra in Comune di Modena e in Provincia erano solo promesse di facciata, che alla lunga non sarebbero state mantenute. I fatti ci danno ragione: servivano solo a gettare fumo, allora negli occhi e oggi nell’aria.
Il principio di autosufficienza è un impegno politico sottoscritto con i cittadini, va rispettato e non può essere cancellato da una determina dirigenziale burocraticamente emessa alla chetichella alla vigilia di Ferragosto.

Dante Mazzi, capogruppo in Consiglio provinciale di Modena