Maserati_2“È fondamentale il mantenimento a Modena del cuore e della testa della Maserati”. Lo ha affermato il sindaco Giorgio Pighi oggi, giovedì 10 ottobre, rispondendo in Consiglio comunale all’interrogazione presentata da Enrico Artioli del Pd e firmata anche da Rossella Maienza e Luigi Alberto Pini. Il consigliere ha sottolineato come “Maserati e Modena costituiscono un binomio inscindibile: se la Maserati, infatti, è un elemento chiave della economia modenese, la Terra di motori rappresenta un ambiente unico al mondo di know how e competenze per lo sviluppo continuativo di una produzione in ambito motoristico d’eccellenza”.

Pighi ha fatto riferimento agli impegni dell’azienda sia rispetto alla produzione sia all’attività “di progettazione, di ricerca e sviluppo, di marketing” che rimangono in città “a riconoscimento delle qualità di un territorio che garantisce competenze eccellenti e la creazione di prodotti ‘unici’. Per questo, al di là delle rassicurazioni che ci vengono fornite, dobbiamo continuare a confrontarci e a vigilare sui piani industriali Fiat per l’Italia e per Modena, ma anche operare per creare le migliori condizioni per fare industria motoristica nel nostro territorio, qualificare la formazione tecnica, valorizzare la cattedra di Ingegneria del Veicolo della Facoltà di Ingegneria Enzo Ferrari, mettere a disposizione infrastrutture come la pista prove di Marzaglia”.

Il sindaco, che ha iniziato il suo intervento citando la crisi del settore automobilistico portando ad esempio l’annullamento dell’edizione 2013 del “Motor show”, ha ricordato le recenti dichiarazioni di Harald Wester, responsabile del marchio Maserati, in occasione della presentazione al salone di Francoforte della Quattroporte in serie limitata (“Le macchine in produzione a Modena, Gran Turismo e Gran Cabrio, vendono benissimo, stiamo facendo di tutto per mantenere i volumi e nel 2013 saranno leggermente più elevati di quelli dell’anno scorso. Abbiamo dato tutte le garanzie occupazionali”) che confermano “quanto era a nostra conoscenza fin dallo scorso anno, sull’intenzione dell’azienda di mantenere a Modena la produzione della gamma sportiva e sull’avvio della produzione di un altro modello di gamma sportiva top, quello della 4 C Alfa, una delle vetture sportive più attese, forse la più attesa, degli ultimi anni. Quindi non un prodotto Maserati, ma un prodotto di grande prospettiva, ed è questa – ha affermato Pighi – la garanzia maggiore nel mercato di oggi”.

Rispondendo puntualmente alle richieste dei consiglieri Pighi ha quindi spiegato: “Perché la commistione Maserati-Alfa? Perché l’industria automobilistica ragiona in termini globali, perché lo stabilimento di Modena è adatto a certi volumi e, credo, anche perché produrre a Modena un modello sportivo sia già sinonimo di qualità e di successo potenziale”. Per poi aggiungere che se “il fabbisogno logistico dell’azienda si modificasse, e questo avviene quasi in tempo reale, noi abbiamo detto che siamo pronti a rispondere a ogni nuova esigenza”.

Mentre rispetto alle garanzie sul mantenimento di ricerca e progettazione a Modena serve un’attenta riflessione: “Il Sistema Modena deve compiere uno sforzo maggiore verso lo studio e la progettazione di nuovi prodotti, anche in campo motoristico. Istituzioni, imprese e organizzazioni dei lavoratori dovrebbero trovare il modo di ragionare insieme verso questa nuova prospettiva, ad esempio intorno al tema dell’auto sportiva pulita. Potrebbe essere una grande sfida per Modena, soprattutto se davvero vogliamo dare opportunità concrete e qualificate di lavoro ai giovani”.

Sono temi che, secondo il sindaco Pighi, potranno essere sviluppati nell’ambito delle iniziative per i 100 anni della Maserati che ricorrono nel 2014. “L’azienda ha annunciato l’intenzione di organizzare celebrazioni in tutto il mondo, ma il cuore sarà a Modena, dove ha fatto storia, ha creato un’immagine di qualità, ha dato lavoro e deve continuare a farlo. Come istituzioni locali insieme a Provincia e Camera di Commercio – ha annunciato il sindaco – vogliamo fare la nostra parte, non solo per la storia che abbiamo alle spalle, ma anche e soprattutto per il futuro che dobbiamo costruire”.

 

NUMEROSI GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO

L’interrogazione di Artioli (Pd) sull’impresa è stata trasformata in interpellanza

Un lungo dibattito si è sviluppato nella seduta di oggi, giovedì 10 ottobre, in Consiglio comunale sulla situazione della Maserati, oggetto di un’interrogazione presentata da Enrico Artioli del Pd (firmata anche da Rossella Maienza e Luigi Alberto Pini) e trasformata in interpellanza.

Sergio Celloni (Mpa) ha sollecitato un approccio volto ad agevolare le imprese, “permettendo loro di andare avanti e di essere competitive sul mercato. Le uniche cose che abbiamo sul territorio – ha proseguito – sono i prodotti di eccellenza, ma se continuiamo a penalizzare le aziende perdiamo anche questo vantaggio”.

Eugenia Rossi (Etica e legalità) ha parlato di “fallimento anche amministrativo: l’errore del Comune è stato non aver previsto spazi sul territorio da destinare alla Maserati, anche quando si è liberato lo spazio antistante la sede dell’impresa. Vi invito a uscire dalla retorica – ha aggiunto – abbiamo bisogno di azioni pratiche che creino condizioni favorevoli: vanno messi a disposizione capannoni anche per attività collaterali alla produzione Maserati”.

Per il Pd, Rossella Maienza ha definito un “brutto scippo” il trasferimento a Torino della produzione. “Si tratta di scelte del management che non rispettano la storia e la tradizione della società. Ci sono in gioco centinaia di posti di lavoro e la qualità della vita di tanti modenesi – ha aggiunto – urge l’intervento integrato delle istituzioni in un tavolo tecnico in Prefettura per la definizione di un protocollo”. Michele Andreana si è chiesto cosa può offrire Modena all’interno dell’universo Fiat: “Per far rimanere in città la Maserati serve un progetto forte che chiami in causa anche l’Università e la Regione, mettiamo in campo proposte che rendano la città interessante. Abbiamo il dovere di ragionare aprendo un tavolo con le istituzioni coinvolte”. Della stessa idea William Garagnani, secondo il quale vanno valorizzati gli elementi Ferrari, Maserati e Università. “La battaglia da portare avanti è quella di far rimanere a Modena cervello e cuore dell’impresa, e in questo senso il rapporto con l’Università è fondamentale”. Il consigliere ha inoltre sollecitato una celebrazione dei 100 anni dell’azienda “che coinvolga tutti coloro che hanno lavorato lì, dai 20enni ai 90enni”. Anche secondo Artioli “l’Amministrazione può contribuire a creare condizioni che spingano a innestare produzioni sul territorio grazie a una formazione di eccellenza, al coinvolgimento di Università e Istituti tecnici, al consolidamento di un legame con il territorio e anche allo sviluppo di nuovi progetti automobilistici legati a visioni ecologiche”.

Per Gian Carlo Pellacani (Udc) “lo spostamento della produzione Maserati rappresenta un indebolimento dell’immagine di Modena a livello industriale sul piano nazionale e internazionale. Bisogna urlare e farsi sentire – ha aggiunto – il sindaco deve essere un condottiero delle eccellenze del suo territorio. Se non si fa questo non si comprende il danno che deriva dalla perdita di queste attività”.

Per il Pdl, il capogruppo Adolfo Morandi ha evidenziato che “il problema è che lo stabilimento Maserati non ha prospettive di sviluppo, in quanto schiacciato contro la ferrovia. A Modena abbiamo la possibilità di mantenere le produzioni di modelli di alta gamma e di alta qualità – ha detto – ma l’Amministrazione deve fare uno sforzo importante, attraverso incentivi e tassazione agevolata, per cercare di convincere la società della bontà di uno sviluppo in altra area del territorio comunale”. Secondo Olga Vecchi si tratta di una “situazione avvilente. Stiamo perdendo tutti i nostri brand – ha evidenziato – li stiamo svendendo senza fare nulla per trattenerli. Non è sufficiente urlare; l’Amministrazione deve offrire incentivi a rimanere. Se vogliamo che resti quello che è il nostro fiore all’occhiello è necessario che le imprese si sentano desiderate”. Anche per Sandro Bellei “questa terra, ridefinita Motor Valley, sta perdendo dei pezzi; ne è espressione la chiusura del Motor show. Solo quando ce li stanno soffiando sotto il naso ce ne accorgiamo?”, ha aggiunto. “Tutto ciò rientra nel nostro dna di persone poco capaci di difendere i propri gioielli di famiglia. Dobbiamo cercare di cambiare mentalità”.

Ingrid Caporioni (Sel) ha sollecitato l’organizzazione di “un Consiglio tematico sulle economie modenesi a 360 gradi, che riguardi cioè le imprese ma anche i lavoratori. Molte persone continuano a perdere il lavoro – ha proseguito – nonostante la crisi duri già da anni. Occorre che l’Italia si agganci alla ripresa con una serie di interventi che abbiano ricadute sul territorio. Modena si deve unire nella richiesta al Governo di intervento”.