Mantenere costantemente aggiornata la Banca dati geologica per la mappatura delle frane nell’intento di mitigare il rischio di dissesto idrogeologico. Questo il principale obiettivo del protocollo sottoscritto oggi pomeriggio tra la Regione Emilia-Romagna e l’Ordine regionale dei Geologi nell’ambito del Saie.
L’intesa, siglata dall’assessore regionale alla Sicurezza territoriale e Difesa del suolo Paola Gazzolo e dal presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna Gabriele Cesari, prevede il coinvolgimento dei geologi professionisti operativi sul territorio per aggiornare le informazioni contenute nella Banca dati regionale e verificarne l’esatta rispondenza con la situazione reale. Le modifiche fisiche del suolo conseguenti all’attivazione o alla ripresa dei movimenti franosi, infatti, comportano la continua necessità di rilievi, sopralluoghi e cartografie che forniscano dati precisi sull’estensione e la natura del dissesto.
“Per realizzare tale attività – afferma l’assessore Gazzolo – è fondamentale la collaborazione dei geologi professionisti, depositari di una capillare e aggiornata conoscenza del territorio che permette di leggere e interpretare in tempo reale i fenomeni di dissesto idrogeologico. Il loro apporto, in corso da anni come spontanea pratica di confronto con la Regione e che oggi viene ufficialmente formalizzato, consente di aggiornare uno strumento tecnico prezioso sia per la Pubblica amministrazione, sia per i professionisti”.
La Banca dati della Regione è utilizzata per la Pianificazione provinciale, di Bacino e nell’ambito delle attività di Protezione civile, ma può essere consultata anche da utenti privati e professionisti, tra cui gli stessi geologi che ne sono i principali fruitori.
Il protocollo, oltre a sviluppare ed aggiornare le conoscenze geologiche e geotematiche, ha l’obiettivo di intensificare la collaborazione tra la Regione e l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna sul fronte della formazione e dell’aggiornamento professionale. Ulteriore finalità è quella di favorire tra i cittadini la conoscenza del territorio e la corretta percezione dei rischi naturali, a partire da quello idrogeologico.
Il suolo regionale è caratterizzato da una consistente estensione e diffusione del dissesto idrogeologico: sono 70 mila le frane attualmente censite in Emilia-Romagna, attive o quiescenti. Per prevenire e fronteggiare questi fenomeni è fondamentale comprenderne la natura e l’estensione nel contesto geologico, così come la diffusione delle informazioni acquisite. L’intesa siglata oggi va in questa direzione.