carabinieriNei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Modena hanno denunciato a piede libero, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata, cinque studenti di scuole superiori, tutti italiani modenesi incensurati “di buona famiglia”, tra i quali quattro diciottenni e un diciassettenne. La denuncia è scattata da una querela sporta da una loro amica minorenne, studentessa sedicenne di Modena, alla quale sono seguiti alcuni accertamenti investigativi e delle visite mediche, che hanno dato un preliminare riscontro circa la fondatezza delle accuse. Secondo quanto raccontato dalla giovane vittima accompagnata in caserma dalla madre, ed in parte confermato da alcuni testimoni successivamente sentiti dai Carabinieri, la violenza si è consumata durante una festa in casa tra adolescenti. Dopo averla indotta a bere svariati drink alcolici, i cinque ragazzi l’avrebbero trascinata e chiusa  in bagno dove, alternandosi tra di loro – mentre uno faceva il “palo” alla porta – l’avrebbero costretta ad atti e rapporti sessuali completi. Consumata la violenza i giovani si sarebbero comportati come nulla fosse, assumendo addirittura un atteggiamento di scherno nei confronti della ragazza violentata e vantandosi della loro impresa con gli altri amici.

Valutati gli atti trasmessi dai militari dell’Arma, le Procure della Repubblica di Modena e dei minori di Bologna hanno disposto la notifica di un’informazione di garanzia a carico di tutti e cinque i denunciati e la loro sottoposizione all’esame del DNA. Ieri pomeriggio, i giovani accompagnati in caserma da genitori e difensori, sono stati pertanto sottoposti al prelievo del DNA mediante tampone salivare. I risultati dell’esame saranno ora trasmessi al R.I.S. di parma affinché proceda al confronto con le tracce biologiche presenti sulla biancheria della sedicenne che i Carabinieri hanno reparto e sottoposto a sequestro. L’esito dell’esame sarà determinate per lo sviluppo del processo, nel corso del quale i giovani indagati rischiano moltissimo, trattandosi di un reato punito con pene che vanno dai 6 ai 12 anni di reclusione.