Venerdì 25 ottobre si è tenuta la seduta di Consiglio Comunale avente ad oggetto l’adozione del PSC e la discussione della mozione presentata da Alternativa Civica riguardo all’introduzione di nuovi criteri di nomina degli scrutatori ai seggi elettorali.

A fronte della drastica riduzione del ricambio degli scrutatori riscontrata nelle ultime quattro consultazioni elettorali (Referendum 2009, Regionali 2010, Referendum 2011 e Politiche 2013), al punto che il 10% degli iscritti all’Albo (26 su 242) risulta essere stato nominato mediamente quasi il 70% delle volte, il consigliere di opposizione Gianluca Paoli ha presentato una mozione per indirizzare la discrezionalità di nomina concessa dalla legge alla Commissione Elettorale Comunale verso criteri di equità, imparzialità e trasparenza.

Questo anche in considerazione del fatto che molti degli scrutatori nominati “ruotano” attorno all’Amministrazione, al punto che tra le nomine delle ultime Elezioni Politiche di febbraio tra i 28 scrutatori nominati vi erano i figli di 3 dipendenti comunali, 2 collaboratrici dell’Amministrazione e, addirittura, una delle figlie del Consigliere di minoranza facente parte della Commissione nominante (!).

In sostanza la mozione presentata dal rappresentante di Alternativa Civica chiedeva al Consiglio Comunale di impegnare la Commissione a redigere un regolamento a cui attenersi che prevedesse:

1) la rotazione degli scrutatori garantendo a tutti gli iscritti le medesime possibilità di nomina;

2) la nomina di giovani e/o disoccupati, o di persone aventi situazioni di particolare difficoltà economica;

3) l’esclusione di parenti e/o affini fino al 4° grado di dipendenti comunali, Amministratori, collaboratori continuativi o occasionali dell’Amministrazione Pubblica o sue partecipate.

La discussione che ne è seguita in Consiglio Comunale è stata paradossale, a tratti surreale, con argomentazioni che hanno affermato tutto e il contrario di tutto.

Il Sindaco PD Paola Casali (presidente della Commissione Elettorale) e il vice sindaco di SEL Daniele Ferrari hanno dichiarato di condividere i principi improntati alla rotazione e alla nomina di giovani e disoccupati ma di non poter accogliere la mozione perchè il regolamento non è previsto dalla legge e l’esclusione dei parenti era discriminatoria e illegittima.

Il consigliere di Progetto Bagnolo Antonio D’Apote (membro della Commissione) ha spudoratamente rivendicato il diritto di nominare scrutatori “della propria parte politica”!

Il Capogruppo PD Roberto Morabito ha affermato che se fosse stato stralciato l’obbligo di redigere un regolamento “il gruppo non avrebbe avuto alcun problema a votare a favore”.

Il Consigliere PD Alberto Grassi ha ammesso di non condividere i criteri adottati dalla Commissione fino ad ora ma anche che la mozione non era accoglibile perchè imponeva obblighi illegittimi

L’assessore PD Nicola Scialoia, il consigliere PD Laura Tondelli (membro della Commissione) e il consigliere di SEL Katia Pizzetti (membro della Commissione) hanno ribadito la loro contrarietà a qualsiasi documento, anche condiviso, che mettesse in dubbio

(nonostante l’evidenza dei fatti) la correttezza dell’operato dell’attuale Commissione.

Alla fine, per cercare una sintesi che permettesse al Consiglio di esprimersi favorevolmente sui principi espressi dalla mozione, il consigliere proponente Gianluca Paoli ha accolto le varie eccezioni sollevate dalla discussione e ha accettato di eliminare il riferimento all’obbligo di redigere un regolamento e anche il divieto di nomina dei parenti.

Ciononostante, al momento del voto la mozione è stata bocciata, con i 14 voti contrari del Sindaco e dei consiglieri di PD, SEL e Progetto Bagnolo e l’unico voto favorevole di Alternativa Civica.

Che dire? Alla fine, di fronte a una mozione che tutti avevano dichiarato di condividere nei principi ma che metteva a nudo le responsabilità (individuali e di gruppo) su una prassi assai discutibile, ha prevalso la Ragion di Stato e quindi l’autoassoluzione.

Oltre all’amarezza per l’incoerenza dimostrata e mirata solo alla necessità di salvare la faccia negando l’evidenza, resta il dispiacere di vedere sacrificati i diritti di quei numerosi cittadini che ogni anno chiedono in buona fede di iscriversi all’Albo degli scrutatori nella speranza di essere chiamati a svolgere un compito che, oltre ad avere un’importante valenza civica, permette loro di essere giustamente ricompensati, contribuendo magari ad alleviare situazioni di particolare difficoltà economica.

(Gianluca Paoli, Consigliere di “Alternativa Civica”)