latte_uovaConsumi alimentari, salute pubblica, benessere e invecchiamento, sostenibilità alimentare: sono questi alcuni dei temi che verranno discussi nel corso del congresso annuale di EFFoST, la confederazione delle società di scienze e tecnologie alimentari Europea, che porterà sotto le due torri oltre 400 persone, dal 13 al 15 novembre.

Dopo oltre 30 anni dal convegno IuFoST di Milano all’inizio degli anni ’80, un congresso “generalista” nel campo delle Scienze e Tecnologie Alimentari torna in Italia. Non é un caso che l’EFFoST abbia individuato l’Italia e Bologna per l’organizzazione del Meeting annuale. L’Alma Mater Studiorum, infatti, per mezzo dell’IRT Almafood, é membro di EFFoST anche grazie alle numerose competenze in questo settore, alla partecipazione a consorzi di eccellenza nella ricerca in campo alimentare come FoodBest e FoodForce e, soprattutto, ai successi ottenuti in ambito europeo. È di qualche settimana fa la notizia che l’Alma Mater si colloca al quarto posto in Europa nel settore Agrofood per ammontare del finanziamento e al sesto posto per numero di partecipanti, secondo un rapporto dell’istituto di ricerca Ismeri Europa, commissionato dalla Regione Emilia-Romagna.

A Bologna si succederanno scienziati e relatori di eccellenza, che si confronteranno in nove sessioni, dalle innovazioni tecnologiche per la competitività dell’industria del settore agli approcci di scienze degli alimenti con tecnologie “omiche”, dalle interazioni tra dieta e ospite alle tecniche più avanzate per la valutazione della qualità degli alimenti.

Particolarmente ricco anche il programma degli eventi pre-conferenza, previsti per il 12 novembre: la presentazione di risultati e attività di progetti europei, il workshop su infezioni e diagnosi organizzato dalla FEMS EMF – il forum della federazione delle società europee di microbiologia – e un workshop pensato e diretto ai giovani ricercatori e studenti di dottorato, per discutere di come gestire il passaggio di dati e risultati dalla ricerca alla società. Quest’ultimo evento si terrà presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari nel plesso di Agraria.

IN CONCOMITANZA CON EFFOST2013 LA CONCLUSIONE DEL PROGETTO BASELINE SUI RISCHI ALIMENTARI

Tra i risultati del progetto anche un software predittivo disponibile gratuitamente (http://www.baselineapp.com/ ) con il quale produttori e autorità di controllo potranno garantire il consumatore nei confronti di alcuni rischi biologici e chimici presenti negli alimenti.

Cibo più sicuro, è stato questo il fine ultimo di BASELINE, progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7°PQ con oltre 5 milioni di euro e coordinato dal Prof. Gerardo Manfreda, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. Il progetto partito ufficialmente alla fine di agosto 2009, si concluderà il 30 Novembre 2013.

In concomitanza con EFFOST2013 si svolgerà infatti la Conferenza finale durante la quale 16 relatori internazionali illustreranno i risultati più significativi ottenuti nei quatto anni di ricerca.

Prelevare un campione alimentare per effettuare controlli sulla sicurezza è solitamente semplice, mentre risulta più complesso assicurare che tale campione sia rappresentativo dell’intero lotto e ne fornisca una fotografia attendibile.

Lo scopo principale di BASELINE è stato quello di migliorare i piani di campionamento utilizzati per la valutazione dei rischi negli alimenti e di definire specifici criteri sulla base dei quali valutare l’accettabilità dei prodotti da immettere sul mercato. In particolare, il progetto ha revisionato ed integrato i protocolli di campionamento attualmente in uso per favorire la raccolta di dati quantitativi indispensabili per una corretta analisi dei principali contaminanti biologici e chimici che possono rappresentare un rischio per la salute dei consumatori. Ulteriore obiettivo è stato quello di prevedere lo sviluppo di tali rischi dalla fase di produzione a quella di commercializzazione utilizzando modelli matematici.

Il progetto BASELINE si è interessato di 5 diverse filiere alimentari: prodotti ittici, uova e derivati, latte e latticini, carne e vegetali. Specifici protocolli di campionamento ed analisi, basati su modelli matematici e tecniche di biologia molecolare sono stati sviluppati, come pure nuovi criteri di sicurezza sono stati definiti nella logica di una globalizzazione delle merci.