genitori-figliSollecitare la Regione a superare la disparità di trattamento subita dai genitori sposati rispetto a quelli separati e a quelli uniti in coppie di fatto per quanto riguarda la determinazione dei ticket sanitari. È questo l’obiettivo dell’ordine del giorno presentato da Fabio Vicenzi (Udc) e approvato all’unanimità nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale di Modena.

Per determinare il ticket sanitario, ha spiegato il consigliere presentando il documento, «la Regione si basa sul reddito lordo della famiglia che per le coppie sposate è dato dalla somma dei redditi dei coniugi, mentre le coppie di fatto possono, anche se i figli sono fiscalmente a carico di entrambi i genitori, scegliere a quale dei due ascrivere il figlio ai fini del ticket. Va da sé che normalmente il figlio sarà dichiarato componente del nucleo familiare del genitore con il reddito inferiore. Questo genera una disparità di trattamento – ha proseguito Vicenzi – che la Regione dovrebbe eliminare parificando la situazione dei figli a carico e quindi sommando i redditi dei genitori nelle coppie di fatto come avviene per quelle sposate».

D’accordo sulla proposta Sergio Pederzini (Idv) per il quale «sarebbe ora di riconoscere pari diritti in tutti i campi alle coppie coniugate e a quelle di fatto». Anche per Patrizia Cuzzani (gruppo Misto) questa disparità di trattamento «è un vulnus che la Regione dovrebbe provvedere a colmare» mentre Grazia Baracchi (Pd) ha ricordato che la Regione, «agendo proprio nell’ottica di una maggior equità, si era rifiutata di applicare i ticket uguali per tutti previsti dalla riforma del Governo nel 2011 modulandoli invece per fasce di reddito. Anche così però sono emerse criticità per risolvere le quali si attendeva la ridefinizione dell’Isee che ancora non è arrivata. Speriamo che questo ordine del giorno serva da stimolo per rivedere in termini di maggiore equità tutto il sistema dei ticket sanitari».