“Il quadro delle scuole modenesi – afferma Ghelfi – deve essere guardato da un po’ più lontano e con un po’ di prospettiva, altrimenti si rischia di vedere solo l’ultimo chilometro percorso, e solo l’ultimo taglio apportato. E’ vero che le risorse ormai sono limitate, com’è vero che il patto di stabilità mette vincoli alla spesa. Ma comunque ci sono scelte che non sono obbligate e sono politiche: una di queste è stata quella di creare una fondazione per far confluire le scuole comunali non più sostenibili, e così continuare a spendere allo stesso modo, senza il vincolo del patto di stabilità. Un’occasione per ripensare il sistema, è stata persa perché l’assessore, e ormai candidata sindaco, Adriana Querzè ha ceduto alle insistenze – legittime – dei genitori, e non ha spiegato loro che è una coperta corta. Per non parlare del denaro che si trova per una pedonalizzazione frettolosa e poco ragionata, e non per una scuola. O dei fondi per iniziative inutili come Rnord Tv. Insomma, il quadro deve essere più largo. In tempi di margini ristretti di manovra a livello economico, non possiamo guardare all’oggi dicendo: hanno tagliato le risorse. Ma guardiamoci indietro pensando ad un ogni volta che le scelte sono state fatte senza un vero respiro di prospettiva, pensando al qui ed ora, invece di agire per il bene della città. Oggi cade l’intonaco, non ci sono soldi per una scuola nuova: ma prima, qualcuno ha pensato come sono stati spesi?”.